A Milano e Piacenza, due smart grid targate RSE

Un progetto per potenziare due facility per testare le smart grid. Gandolfi, RSE: “Benefici per tutto il sistema”

LE SMART GRID CENTRALI IN MISSION INNOVATION

Le ricerche e le sperimentazioni che rientrano sotto l’ombrello di Mission Innovation cominciano a entrare nel vivo. L’accordo MiTE-Enea del maggio 2021 ha previsto uno stanziamento complessivo triennale di 35,8 milioni di euro. Tre le macro-aree che sono oggetto di ricerca: smart grid, idrogeno e materiali avanzati. Partiamo dal tema cruciale delle reti intelligenti. Lo facciamo con Chiara Gandolfi di RSE. “Vogliamo colmare quella distanza che c’è ancora tra soluzioni tecnologiche ormai ampiamente disponibili e applicazioni reali”, ci dice la Gandolfi, illustrando il progetto che prevede il potenziamento e l’interconnessione di due test facility, a Milano e a Piacenza.

Il progetto prevede un finanziamento di 4,9 milioni di euro. Lo scopo è quello di interconnettere due microreti e sviluppare una piattaforma informatica per monitorarle. Si tratta di ricreare uno scenario infrastrutturale che emuli il più possibile un sistema elettro-energetico complesso. A Milano si andrà a potenziare la parte elettrica, testando l’integrazione nella test facility di RSE di una nuova linea in media tensione e di un sistema in corrente continua da 380 V a 3 terminali.
Spiega la Gandolfi: “L’idea di potenziare la presenza delle reti in corrente continua permette, tra gli altri benefici, di ridurre gli stati di conversione per collegare rinnovabili e sistemi di accumulo aumentando quindi l’efficienza. E contemporaneamente ci consente di testare la possibilità di magliare la rete di distribuzione per renderla ancora più flessibile e controllabile”. La rete di distribuzione in corrente alternata si basa infatti su di uno schema radiale. Magliarla, significa aggiungere interconnessioni. “La magliatura in corrente continua – aggiunge – permette di controllare i flussi di potenza e bypassare problemi di congestione e dare supporto alle diverse parti della rete in caso di guasto”.

UNA SPERIMENTAZIONE SULLA GESTIONE INTEGRATA DEI VETTORI ENERGETICI

Sempre a Milano il progetto prevede l’integrazione di un sistema dedicato al vettore gas, basato sia su metano puro che su miscele con idrogeno. L’intervento prevede la realizzazione di un impianto di generazione power-to-gas con rete di distribuzione locale e impianto di stoccaggio. Questo potenziamento permetterà di sperimentare una gestione integrata dei vettori energetici gas, calore e elettricità per fornire servizi alla rete. Sarà inoltre progettato un sistema di emulazione di una rete idrica utile a rappresentare un sistema di potabilizzazione, distribuzione ed accumulo di acqua potabile.

A Piacenza, la sede RSE sarà potenziata con l’installazione di un impianto per la generazione fotovoltaica, un sistema di accumulo, dei punti di ricarica per veicoli elettrici e soluzioni IoT per la gestione “intelligente” dell’edificio e per la sperimentazione di schemi Comunità di Energia Rinnovabile. Il timing prevede la realizzazione di tutta la parte infrastrutturale entro il secondo anno di progetto.

Fin qui la parte hardware. Parallelamente a ciò prosegue il lavoro sull’architettura Ict per la gestione e il controllo delle risorse presenti nelle facility e che servirà anche alla sperimentazione di nuove tecnologie informatiche e di comunicazione. Come sistemi fog, edge, cloud, reti 5G e tecnologie di sicurezza. Il sistema permetterà di monitorare tutti i parametri elettrici nel corso delle attività sperimentali. E verrà messo a dura prova dall’emulazione di una serie di attacchi informatici per testare la sicurezza.

BENEFICI PER TUTTO IL SISTEMA ELETTRO-ENERGETICO

Come si deduce da questa descrizione sintetica, siamo davanti a un progetto ambizioso e complesso. Dal quale potranno trarre benefici più soggetti. “Sicuramente gli utenti finali – ci dice in conclusione Chiara Gandolfi di RSE – Che a Piacenza potranno capire concretamente come funziona una comunità energetica. Ci sono poi le società che operano nel campo della trasmissione e distribuzione di energia, che potranno testare soluzioni concrete per l’integrazione di diversi vettori energetici nelle reti e la gestione delle reti di distribuzione ibride, in corrente alternata e continua. Infine è previsto un trasferimento tecnologico verso gli operatori del tessuto industriale nazionale che potranno testare i loro prodotti, valvole, interruttori ecc. Insomma, è tutto il sistema elettro-energetico che potrà beneficiarne”.