Acciaierie, possibile ridurre le emissioni di CO2 del 61%

Lo dimostra un progetto internazionale per riciclare l’anidride carbonica e convertirla in metanolo.

ACCIAIERIE: IL PROGETTO INTERNAZIONALE FRESME

Le acciaierie italiane potrebbero ridurre del 61% le emissioni di anidride carbonica se la configurazione degli impianti venisse ottimizzata per riciclarla e convertirla in metanolo. Lo dimostrano i risultati del progetto internazionale FReSMe (From Residual Steel gases to Methanol), finanziato dal programma europeo Horizon 2020 e da poco conclusosi dopo quattro anni di lavoro con l’importante contributo del Politecnico di Milano.

La ricerca si è concentrata su un particolare processo chiamato Sewgs (Sorption Enhanced Water-Gas Shift, traducibile come “reazione di spostamento del gas d’acqua migliorata con un processo di assorbimento”). Il sistema utilizza i gas di acciaieria per produrre due flussi ricchi di idrogeno e anidride carbonica. Il primo è in parte reimpiegato nell’acciaieria stessa come combustibile, in parte utilizzato per produrre elettricità tramite fuel cell, e per il resto trasformato in metanolo. La CO2 catturata, invece, è parzialmente utilizzata per la produzione di metanolo, mentre l’eccesso è accumulato nel sottosuolo.

UN SISTEMA COMPETITIVO DAL PUNTO DI VISTA ECONOMICO

Infine, un elettrolizzatore è stato integrato nel sistema per aumentare la produzione di metanolo. Il ruolo del Politecnico è stato quello di identificare la configurazione ottimale di impianto, considerate le molteplici possibilità di utilizzo dell’idrogeno, tramite una dettagliata analisi tecnico-economica dell’intero sistema volta a ottimizzare l’impianto dal punto di vista energetico, ambientale ed economico.

“I risultati – spiega Giampaolo Manzolini, referente del Politecnico di Milano per il progetto – hanno mostrato che la configurazione ottimale con una tassa sulle emissioni di anidride carbonica minore di 60 €/t e un prezzo di vendita del metanolo nel range 350-450 €/t, è caratterizzata da una produzione di 600 t/giorno. Quindi usando metà dei gas di acciaieria per produrre metanolo e metà per soddisfare i bisogni dell’acciaieria stessa. In generale, il costo della CO2 evitata è inferiore a 20 €/t CO2, che è competitivo dal punto di vista economico. E il sistema FReSMe in tale configurazione permette una riduzione delle emissioni di anidride carbonica del 61%, valore molto più elevato rispetto a quello che si potrebbe ottenere con tecnologie convenzionali di cattura della CO2″.

Qui, ulteriori informazioni sul progetto FReSMe.