Aie: boom delle rinnovabili, ma occhio alle fragilità del sistema energetico

L’Aie, l’Agenzia internazionale dell’energia, ha presentato a Roma l’annuale World energy outlook.

Sebbene il mondo stia evolvendo verso un diverso modello di sistema energetico, persistono delle fragilità nei suoi aspetti fondanti: accessibilità economica, affidabilità e sostenibilità, fattori strettamente collegati che richiedono l’adozione di un approccio integrato in termini di politica energetica. Lo scrive l’Aie nel World Energy Outlook 2018, il rapporto annuale su tutte le fonti energetiche che contiene previsioni di lungo termine (fino al 2040).

Nello Scenario Nuove Politiche (NPS), i redditi crescenti e l’incremento della popolazione mondiale di 1,7 miliardi di persone, principalmente nelle aree urbane delle economie in via di sviluppo, determinano un aumento della domanda energetica mondiale di oltre un quarto da qui al 2040. In particolare, scrive l’Aie, il profondo spostamento del baricentro dei consumi energetici e degli investimenti verso l’Asia riguarda tutte le fonti e le tecnologie, tenendo conto che questo continente da solo pesa la metà della crescita mondiale della domanda di gas, il 60% di quella di eolico e solare fotovoltaico, oltre l’80% di quella di petrolio e oltre il 100% dell’aumento dei consumi di carbone e nucleare.

Per quanto riguarda gli idrocarburi, la rivoluzione dello shale continua a scuotere le dinamiche produttive di petrolio e gas, con gli Stati Uniti che si attestano primo produttore mondiale per entrambi i prodotti.

Nello Scenario Nuove Politiche, gli Usa valgono più della metà della crescita della produzione mondiale di petrolio e di gas al 2025 (il 75% circa del petrolio e il 40% del gas). Il che rappresenta un ulteriore elemento di tensione per i Paesi tradizionalmente esportatori di petrolio e gas. Ciononostante l’Aie avverte che “il rischio di shock lato offerta incombe sul petrolio”: una prospettiva in grado di determinareun aumento dei prezzi. Considerando il trend della domanda, “il valore medio delle risorse di petrolio convenzionale associate ai nuovi progetti approvati negli ultimi tre anni è solo la metà di quanto sarebbe necessario per bilanciare il mercato fino al 2025”, si legge nel Weo 2018 dove si sottolinea che l’aumento consistente della produzione di tight oil Usa non sarà sufficiente.

Un approfondimento è dedicato all’energia elettrica, “protagonista indiscussa del panorama energetico mondiale” che sta attraversando “la trasformazione più radicale che si sia vista a partire dalla sua nascita”. Da un lato, nelle economie avanzate, nonostante la modesta crescita della domanda, “si rendono necessari ingenti investimenti, per supportare l’evoluzione del mix di generazione e l’ammodernamento delle infrastrutture”. Dall’altro, “il raddoppio della domanda elettrica nelle economie in via di sviluppo pone al centro delle strategie di sviluppo economico e di riduzione delle emissioni un’elettricità che sia più pulita, accessibile universalmente e a prezzi abbordabili”. Basti pensare che un quinto dell’incremento della domanda elettrica mondiale proviene dai soli motori elettrici impiegati in Cina.

Quanto alle previsioni, “un vigoroso impulso alla mobilità elettrica, al riscaldamento elettrico e all’accesso all’elettricità potrebbero spingere la domanda elettrica ad aumentare fino al 90% da qui al 2040”, scrive l’Aie. Anche se alcuni ambiti del sistema energetico, come il trasporto merci su gomma, il trasporto navale e quello aereo non sono pronti per l’elettrico. E se l’elettrificazioneriduce principalmente l’inquinamento a livello locale, “tuttavia, affinché possa esserne sfruttato pienamente il potenziale per il perseguimento degli obiettivi climatici, è richiesta l’adozione di misure aggiuntive volte a decarbonizzare la fase di generazione; diversamente il rischio è che le emissioni di anidride carbonica si spostino semplicemente da valle a monte, ossia dai settori finali alla generazione elettrica”.

Nel 2017, per la prima volta, il numero di persone prive di accesso all’elettricità è sceso al di sotto di 1 miliardo ma, avverte l’Aie, “i trend di accesso all’energia sono lontani dal conseguimento degli obiettivi globali”. Proprio per questo lo Scenario Sviluppo Sostenibiledell’Aie propone un approccio integrato “finalizzato a conseguire gli obiettivi globali in materia di accesso universale all’energia, aria pulita e clima, e in cui tutti i settori e tutte le tecnologie low-carbon – inclusi i sistemi di cattura, utilizzo e stoccaggio dell’anidride carbonica – contribuiscono all’ampia trasformazione del sistema energetico mondiale”.

Una transizione che sia rapida e al minor costo possibile, scrive l’Aie, richiede un’accelerazione degli investimenti in tecnologie energetiche più pulite, più intelligenti e più efficienti. Ma sono i policy maker che devono “garantire l’affidabilità e la solidità di tutti gli elementi chiave dell’approvvigionamento energetico”.