Bando Prin: dal Miur 749 milioni per la ricerca

Pubblicato il bando Prin 2022 per finanziare i progetti di ricerca di interesse nazionale. Impegnati anche fondi Pnrr

IL 30% DESTINATO A UNDER 40

Anche per la ricerca cominciano a pesare i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Per il 2022, infatti, il bando Prin può ampliare come non mai la platea dei progetti beneficiari. “Grazie alle risorse del Pnrr saremo in grado di sostenere un numero di progetti mai finanziato fino a oggi”, ha dichiarato Maria Cristina Messa, ministra dell’Università e della Ricerca. Parliamo del bando per il finanziamento di progetti di ricerca di interesse nazionale. La dotazione complessiva è 749 milioni di euro. Andrà a finanziare progetti di durata biennale che per loro natura richiedono il coinvolgimento di più professori e ricercatori. I progetti selezionati potranno accedere a un finanziamento di 250 mila euro. Il 30% del totale, 223 milioni, è destinato a ricercatori con meno di 40 anni. Altra attenzione dedicata al mondo del precariato di ricerca: potranno figurare come coordinatori scientifici anche ricercatori con contratto a tempo determinato.

BANDO PRIN: LE MACRO AREE DI RICERCA

Non ci sono vincoli alle proposte progettuali. Possono affrontare qualsiasi campo all’interno di tre macro aree definite dall’European Research Council, il programma Ue che supporta la ricerca. Le tre aree sono: scienze della vita; scienze fisiche, chimiche e ingegneristiche; scienze umane e sociali. A questi tre settori andranno, rispettivamente, il 35, il 35 e il 30% dello stanziamento complessivo. Le proposte vanno redatte in inglese e caricate sul portale dedicato. C’è tempo fino al 31 marzo 2022. La valutazione sarà affidata a dei Comitati nominati dal ministero e composti da esperti scientifici scelti dal Comitato nazionale per la valutazione della ricerca.

INCENTIVARE I GIOVANI E PROMUOVERE IL SISTEMA NAZIONALE DELLA RICERCA

Il bando Prin 2022 punta quindi decisamente sui giovani. “Vogliamo incentivare i giovani a sviluppare ambiziosi progetti di ricerca di base – ha aggiunto la Messa. Che ha inoltre elencato gli obiettivi del programma. Ovvero: “promuovere il sistema nazionale della ricerca, rafforzare le interazioni tra università ed enti di ricerca in linea con gli obiettivi tracciati dal Next Generation EU e favorire la partecipazione italiana alle iniziative relative al Programma Quadro di ricerca e innovazione dell’Unione Europea”.