Batterie, Bruxelles autorizza aiuti per 2,9 miliardi

Approvato l’European Battery Innovation, secondo progetto comune per sostenere la ricerca nel campo delle batterie.

La Commissione europea ha approvato l’“European Battery Innovation”. È il secondo importante progetto di comune interesse europeo (Ipcei) per sostenere la ricerca e l’innovazione nel campo delle batterie destinate ai veicoli a trazione elettrica. Elaborato e notificato congiuntamente da Austria, Belgio, Croazia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Polonia, Slovacchia, Spagna e Svezia

BATTERIE: PARTE L’EUROPEAN BATTERY INNOVATION

Bruxelles, nel rispetto delle normative comunitarie in materia di aiuti di stato, ha autorizzato i Paesi promotori a mettere in campo finanziamenti pubblici per 2,9 miliardi di euro nei prossimi anni. In grado, potenzialmente, di sbloccare 9 miliardi addizionali di investimenti privati, circa il triplo del supporto pubblico. Questo progetto integra il primo Ipcei, approvato dall’esecutivo comunitario nel 2019, notificato congiuntamente da Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Polonia e Svezia. Per sostenere la ricerca e l’innovazione nel settore delle batterie è stato consentito ai sette Stati membri di erogare finanziamenti fino a circa 3,2 miliardi, mobilitando investimenti supplementari privati stimati in altri 5 mld.

Come contributo alle politiche Ue per la transizione energetica e nella mobilità, a fine 2017 la Commissione aveva varato la “European Battery Alliance” con gli Stati membri e i rappresentanti dell’industria interessati e nel maggio 2018 aveva adottato un piano d’azione strategico per le batterie.

MASSIMA ATTENZIONE ALLA SOSTENIBILITÀ SULL’INTERA FILIERA

Il nuovo progetto riguarderà l’intera catena del valore delle batterie e dovrà prestare particolare attenzione alla sostenibilità in tutti passaggi interessati. Dall’estrazione delle materie prime alla progettazione, passando per la produzione degli elementi degli accumulatori fino al loro riciclaggio e smaltimento all’insegna dell’economia circolare. Si prevede che l’iniziativa contribuirà a diversi sviluppi tecnologici, anche nelle composizioni chimiche degli elementi di batteria e nei processi di produzione. Il completamento del progetto è atteso entro il 2028, ma per ciascuno dei sotto-progetti è previsto un calendario specifico.

“La produzione di batterie in Europa è di interesse strategico per la nostra economia e la nostra società a causa delle sue potenzialità in termini di mobilità ed energia pulite, di creazione di posti di lavoro, di sostenibilità e di competitività”. Lo ha affermato la commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager. “Gli aiuti approvati garantiranno che questo importante progetto possa proseguire senza distorcere indebitamente la concorrenza”.

42 PARTNER, COMPRESE PMI E START UP

Il progetto – le cui aree di cooperazione sono materie prime e materiali avanzati, elementi di batteria, sistemi a batteria, riciclaggio e sostenibilità – coinvolgerà 42 partecipanti, tra cui piccole e medie imprese e start-up con attività in uno o più Stati membri. I partecipanti diretti coopereranno strettamente tra loro attraverso quasi 300 collaborazioni previste e con oltre 150 partner esterni, come università, organizzazioni di ricerca e Pmi in tutta Europa.

L’Italia prevede l’erogazione di aiuti di Stato per oltre 600 milioni di euro che produrranno un investimento totale di oltre 1 miliardo a livello nazionale. Tredici le aziende italiane coinvolte. Per il settore materie prime troviamo Fluorsid, Green Energy Storage, Italmatch Chemicals e Solvay. Nel campo delle celle Fca, Green Energy Storage e Midac. Nel settore sistemi Endurance, Enel X, Fca, Fiamm, Fpt Industrial, Green Energy Storage, Manz e Midac. Infine, nel settore riciclo Enel X, Engitec, Fiamm, Italmatch Chemicals e Midac. Coinvolti anche due centri di ricerca (Enea e Fondazione Bruno Kessler).