Decarbonizzazione e digitalizzazione: le direttrici del piano triennale Ricerca di Sistema 2022-24

Con la pubblicazione definitiva del Decreto Ministeriale del 15 settembre scorso da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, prende il via il nuovo triennio di attività della Ricerca di Sistema, che vedrà un investimento complessivo di 210 milioni di euro con due obiettivi principali: proseguire la decarbonizzazione del sistema energetico e il trasferimento dei consumi verso l’elettricità prodotta da fonti rinnovabili, e potenziare la digitalizzazione delle reti di trasmissione e distribuzione.

il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, dopo la registrazione alla Corte dei Conti, ha pubblicato il nuovo Piano Triennale per il finanziamento della Ricerca di Sistema. Come per i piani precedenti, CSEA, la Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali, coordinerà l’esecuzione delle attività, predisponendo i bandi, verificando l’ammissibilità dei progetti, controllando gli stati di avanzamento delle attività, e diffondendo i risultati finali.

Le attività della Ricerca di Sistema 2022-2024 intercettano gli obiettivi generali del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) e si integrano con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), proiettando l’Italia verso un modello di sviluppo sempre più inclusivo socialmente e competitivo sulla scena internazionale nel settore dell’energia.

Il finanziamento complessivo del nuovo piano 2022-24 della Ricerca di Sistema è di 210 milioni, lo stesso del piano triennale precedente; di essi, 195,5 milioni di euro sono stati destinati alla stipula degli Accordi di Programma con gli enti ENEA, Ricerca sul Sistema Energetico – RSE S.p.A. e Consiglio Nazionale delle Ricerche, ed ulteriori 14,5 milioni di euro sono stati destinati a bandi di tipo b), ovvero di ricerca applicata industriale, sulla cybersecurity dei sistemi energetici.

Gli obiettivi

Il nuovo Piano Triennale è stato posto in consultazione pubblica attraverso il sito del Ministero della Transizione Ecologica (l’attuale Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) dal 1° marzo al 7 aprile 2022 attraverso un questionario ospitato dal servizio EU Survey, che è stato compilato da oltre 100 partecipanti, in gran parte provenienti dal mondo dell’industria e soprattutto della ricerca: il 60% degli intervistati ha dichiarato di appartenere a un elenco di esperti, ad una università o ad un ente di ricerca. In conclusione, la consultazione pubblica ha accolto favorevolmente i due obiettivi prioritari previsti dal Piano:

  1. Decarbonizzazione: l’Italia si è impegnata in sede europea a raggiungere “net zero” al 2050 e a ridurre del 55% entro il 2030 le emissioni di CO2 rispetto ai valori del 1990, come previsto dal pacchetto “Fit for 55%”, messo a punto nel secondo semestre 2021 dalla Commissione Europea, che con la successiva comunicazione 108 dell’8 marzo 2022 (REPower EU: Joint European Action for more affordable, secure and sustainable energy) ha tracciato una roadmap per il progressivo affrancamento dell’Unione Europea dalle importazioni di combustibili fossili dalla Russia a seguito dell’aggressione all’Ucraina. In aggiunta alla modifica della composizione del mix delle fonti energetiche, l’obiettivo è anche e soprattutto quello di diminuire i consumi finali, grazie al miglioramento dell’efficienza energetica dei trasporti e del patrimonio edilizio pubblico e privato. La quota di elettrificazione del sistema dovrà progressivamente tendere a superare quota 50%, e l’apporto delle energie rinnovabili alla generazione elettrica dovrebbe raggiungere almeno il 72% entro il 2030 per arrivare al 100% entro il 2050.
  2. Digitalizzazione ed evoluzione delle reti. Le infrastrutture di trasmissione e distribuzione di energia elettrica dovranno evolvere di pari passo con il cambiamento del mix energetico, per poter gestire un sistema di generazione radicalmente diverso dal passato e flussi di energia distribuita da parte di una molteplicità di impianti. L’obiettivo della decarbonizzazione totale entro il 2050 richiede una rete resiliente, digitale e flessibile, che sia in grado di ottimizzare la produzione di energia rinnovabile e un progressivo passaggio dei consumi energetici dalle fonti fossili all’elettricità prodotta da fonti rinnovabili. La progressiva digitalizzazione richiederà una robusta infrastruttura di cybersecurity, per la quale si aprono grandi spazi e opportunità per attori nuovi o innovativi, ma anche, inutile nasconderlo, nuovi spazi di vulnerabilità.

I fondi del piano triennale 2022-24 sono suddivisi in maniera quasi identica tra la decarbonizzazione (105,30 milioni di euro) e digitalizzazione ed evoluzione delle reti (104,70 milioni).