Decreto crescita: 40 milioni per Mission Innovation

Il decreto Crescita, in via di approvazione, stanzia risorse per finanziare l’iniziativa lanciata durante la Cop 21 di Parigi.

Quaranta milioni per finanziare l’iniziativa Mission Innovation adottata durante la Cop 21 di Parigi. Li stanzia il decreto Crescita presentato dal governo e che deve essere ora approvato dal Parlamento. Ad aprile il sottosegretario allo Sviluppo con delega all’energia, Davide Crippa, aveva ribadito l’importanza che il ministero vuole dare alla ricerca e ricordato che Mission Innovation “ci impegna a raddoppiare l’impegno economico”.

DECRETO CRESCITA: COSA PREVEDE PER L’ENERGIA

In materia di energia il decreto Crescita, all’articolo 48, autorizza la spesa di 10 milioni per ciascuno degli anni 2019 e 2020, e di 20 milioni per l’anno 2021, “per gli interventi connessi all’iniziativa Mission Innovation adottata durante la Cop 21 di Parigi, finalizzati a raddoppiare la quota pubblica degli investimenti dedicati alle attività di ricerca, sviluppo e innovazione delle tecnologie energetiche pulite, nonché gli impegni assunti nell’ambito della proposta di Piano nazionale integrato energia clima”.

A novembre scorso, dopo Pechino, Nuova Delhi e Malmoe, è stata Roma a ospitare lo “Smart grids innovation workshop”. L’iniziativa è stata organizzata allo scopo di riunire i membri della Innovation challenge 1 per definire le azioni e le strategie future, oltre a fare il punto sui principali risultati dell’attività internazionale congiunta sulle smart grid. Nel corso dei lavori, il presidente del Gse, Francesco Vetrò, ha sottolineato l’importanza “di investire nelle smart grid, non come una semplice opzione, ma una imprescindibile necessità e anche una grande opportunità”.

MISSION INNOVATION: L’IMPEGNO SULLE SMART GRID

A conclusione della quarta edizione del workshop l’Italia ha firmato insieme a India e Cina la Rome Declaration per definire le azioni e le strategie future sullo sviluppo della ricerca nell’ambito delle reti intelligenti.

La lettera di intenti, siglata dai tre co-leader della challenge, Luciano Martini di RSE, Yibo Wang della Chinese academy of sciences, NP Padhy dell’Indian institute of technology, riporta le intenzioni dei Paesi di procedere nella cooperazione per consentire la condivisione delle conoscenze dei risultati tecnici e delle migliori pratiche e per fornire approfondimenti in tema di smart grid, incoraggiando gli investimenti.

Il documento punta a sviluppare la capacità di sfruttare i partenariati interni ed esterni e a promuovere una proficua collaborazione e sostegno reciproco. Una delle novità del workshop è stata il coinvolgimento degli attori e degli stakeholders industriali che ha visto Enel in prima fila nell’organizzare il secondo giorno di lavori riservato agli operatori del settore.