Ecobonus: in tre anni 9.5 miliardi di investimenti. PA ancora in ritardo

Italia si conferma un Paese ad alta efficienza e il meccanismo dell’ecobonus continua a trainare la riqualificazione energetica delle case degli italiani. L’ostacolo più alto da superare sembrano essere ancora gli sprechi nella Pubblica Amministrazione. Questo, in estrema sintesi, il quadro che emerge dal sesto Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica redatto dall’Enea e presentato l’11 luglio a Roma.
Negli ultimi tre anni, l’ecobonus ha stimolato 9,5 miliardi di euro di investimenti (3,3 nel solo 2016) spalmati su quasi un milione di interventi. Circa la metà delle risorse investite (4,3 miliardi) è andata alla sostituzione di 1,9 milioni di serramenti (finestre, porte, vetrate ecc), mentre 1,7 miliardi di euro sono stati destinati ad oltre 52.000 interventi sulle pareti orizzontali e inclinate. Tutto ciò si è tradotto in un risparmio di 3.300 GWh/anno equivalente a 0.28 Mtep/anno.

RECORD EUROPEO PER LE DIAGNOSI ENERGETICHE

Non solo i privati cittadini ma anche le imprese sembrano essere decise a investire maggiormente in efficienza come dimostra il dato, record europeo, di 15.000 richieste di diagnosi energetiche in aziende. Complessivamente, tutte le politiche messe in atto dal 2005 ad oggi – dall’ecobonus al conto termico, passando per i certificati bianchi per l’industria – hanno consentito al nostro Paese di risparmiare 3,5 miliardi di importazioni di petrolio e gas.

Ecobonus ed efficienza significano anche slancio occupazionale: tra il 2013 e il 2016 gli investimenti incentivati (sia per la riqualificazione energetica che per il recupero edilizio) hanno generato complessivamente circa 270.000 posti di lavoro diretti ogni anno. Considerando anche l’indotto si arriva ad oltre 400.000.

PA ANCORA IN RITARDO: PARTE TASK FORCE ENEA-GSE

Tutto bene dunque? Non proprio, perché rimane il ritardo della PA e questo nonostante le richieste di incentivi per il conto termico – strumento specifico per gli Enti Locali – siano cresciute del 300%. Per stimolare una decisa accelerazione su questo fronte e supportare la PA nel mettere in atto le migliori soluzioni per l’efficienza, Enea e Gse hanno annunciato la creazione della task force “PA-Obiettivo efficienza energetica”. I primi interventi di questa task force saranno effettuati nel Comune di Assisi e per alcuni progetti di conservazione del patrimonio culturale del MIBACT.

Gli Enti dell’amministrazione centrale e periferica potranno contare sull’esperienza maturata da Enea e Gsecon le diagnosi energetiche di alcuni edifici di particolare valenza, quali i Palazzi Montecitorio e San Macuto, l’Ospedale del Celio e il Comando Generale dei Carabinieri a Roma. Secondo idati del Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici (SIOPE), nel 2016 la bolletta energetica complessiva della PA per elettricità, riscaldamento e trasporto è stata di oltre 3,3 miliardi di euro, di cui 117 milioni di euro spesi a livello centrale (35% per l’energia elettrica, 4% per il gas e il 61% per carburanti e combustibili), 1,85 miliardinelle amministrazioni periferiche, 220 milioni nelle Province che gestiscono gran parte dell’edilizia scolastica e 1,13miliardi di euro nelle strutture sanitarie pubbliche.

INDUSTRIA 4.0 ED EFFICIENZA: BINOMIO INSCINDIBILE

“I consumi degli immobili della PA risultano più elevati della media nazionale e ciò rende critico il rispetto della Direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici nel caso di nuove costruzioni  o di riqualificazioni importanti (deeprenovation), in vigore dal 2019 per gli edifici pubblici”, ha dichiarato il presidente dell’Enea, Federico Testa.
La task force Enea-Gse costituisce “un passo decisivo nella direzione obbligata di una PA efficiente, green e vicina ai cittadini”, ha aggiunto il viceministro dello Sviluppo Economico Teresa Bellanova: “Per fare efficienza energetica c’è bisogno di risorse qualificate. Questo vuol dire un cospicuo potenziale di nuove posizioni lavorative e di ricollocamenti”. “Industria 4.0 ed efficienza energetica – ha concluso – devono diventare un binomio inscindibile per aumentare la competitività delle imprese e affrontare nel migliore dei modi le sfide del futuro in un mercato globale”.