Fer: rinnovabili su grazie a fotovoltaico e eolico

Nel 2019 +1.800 MW la capacità elettrica rinnovabile. Nel 2018 Italia seconda nella Ue per energia elettrica prodotta da Fer. I dati Terna e Gse

ITALIA SECONDA IN EUROPA PER ENERGIA ELETTRICA PRODOTTA DA FER

Nel 2019 la capacità di generazione di elettricità da rinnovabili italiana è aumentata complessivamente del 2,9%. Quasi 1.800 MW rispetto all’anno precedente, con l’incremento maggiore registrato dal fotovoltaico (+880 MW) trainato da grandi e micro impianti. Seguono eolico (+450 MW), biomasse e geotermico (+460 MW). Idroelettrico in calo. È quanto emerge dai dati di Terna.

Nel contesto europeo, in termini di sviluppo delle rinnovabili l’Italia ha ricoperto nel 2018 un ruolo di primo piano. Segnala il Gse che, con circa 9,7 Mtep, il nostro Paese occupa il secondo posto in Europa per energia elettrica prodotta da Fer. Medaglia di bronzo invece per con i consumi complessivi di energia rinnovabile (21,6 Mtep).

Considerando la quota dei consumi totali coperta da Fer, l’Italia è uno dei 12 Stati Membri dell’Ue ad aver già raggiunto il proprio obiettivo al 2020 (17%). Il dato italiano per il 2018 (17,8%) è peraltro più alto di quello degli altri principali Paesi europei (Germania, Francia, Spagna, UK).

RINNOVABILI AL 35,9% DELLA DOMANDA ELETTRICA

Nel 2019 ammonta a 114,6 miliardi di chilowattora la generazione da Fer elettriche, a fronte di una domanda elettrica nazionale di 316,6 TWh. Si tratta di appena 1,4 TWh verdi in più rispetto al 2018 (+1,3%), anche se, in termini assoluti, è il massimo di sempre. Con una domanda sul 2018 in leggerissima discesa (-0,6%), lo scorso anno le rinnovabili hanno coperto il 35,9% della richiesta di elettricità nazionale. 35,3% se scorporiamo il dato del pompaggio che va sottratto dall’idroelettrico. Costituiscono invece il 40,4% della produzione elettrica interna, esattamente come nel 2018.

Nella produzione, sempre lo scorso anno, si registra un calo dell’idroelettrico del 5,9%, rispetto al 2018 (-2,9 TWh). Un calo più che compensato dalla crescita di eolico (+14,3%) e fotovoltaico (+9,3%) che insieme generano 4,5 TWh in più rispetto al 2018. Insieme eolico e fotovoltaico producono nel 2019 quasi 44,4 TWh, contro i 39,8 TWh del 2018. Lo scorso anno l’eolico ha soddisfatto il 6,3% della domanda elettrica, mentre il Fv arriva al 7,6%. Per entrambe le fonti è il livello più alto di sempre.

Insieme coprono così il 13,9% della domanda (nel 2018 erano, insieme, al 12,4%). Se si considera il totale della generazione da rinnovabili, lo scorso anno la percentuale dell’idroelettrico è risultata pari al 41%, mentre era al 44,1% nel 2018. Seguono il fotovoltaico (21,2% contro il 19,7% del 2018), l’eolico con il 17,5% (era al 15,5% nel 2018), la bioenergia (15,3%) e la geotermia (5%).

LA SARDEGNA PRIMA TRA LE REGIONI

Guardando più nel dettaglio, nel solare a fronte di un incremento complessivo di quasi 2.000 unità e di un aumento della potenza installata del 3,9% a livello nazionale (20,9 GW), il balzo più consistente si è avuto in Sardegna (+15,5%) con oltre 120 MW in più. Seguono la Puglia (+6,7%) con 180 MW in più, la Lombardia (+4,3%) con 100 MW in più e il Veneto (+4,5%) con 86 nuovi MW. A trainare gli incrementi sono i grandi impianti sopra i 10 MW in crescita dell’11,6% quanto al numero totale (+5 a 48) e del 22,5% quanto alla potenza totale (+202 MW a 896 MW).

Passando a biomasse e geotermico, l’incremento totale è di circa 70 impianti e quello della potenza di un +10,5% con circa +460 MW (4,8 GW totale), trainato soprattutto dalle biomasse. A livello territoriale gli aumenti maggiori si hanno in Campania con 116 MW da soli tre nuovi impianti, Lombardia con 107 MW da 23 nuove installazioni e Emilia Romagna con +70 MW da 9 impianti. Il grosso della variazione la fanno anche qui i grandi impianti sopra i 10 MW: oltre 420 MW in più (+18,7%) con sole 10 installazioni aggiuntive (+12,5%).

L’eolico vede un incremento di potenza del 4,3%, pari a circa 450 MW in più (10,8 GW totale). Per oltre metà vengono da 10 nuovi impianti in Campania (+275 MW), seguiti da un +47 MW in Puglia nonostante il saldo netto degli impianti della regione sia negativo di 4 unità, +36 MW in Calabria (+1 impianto), e +32 MW in Sardegna (+1). L’incremento totale è quindi sostanzialmente tutto dovuto alle installazioni sopra i 10 MW (+448 MW) che sono il 90% del totale.

Quanto all’idroelettrico, da evidenziare un calo netto di 64 MW installati (-0,3%, in totale 21,9 GW) dovuto al venir meno di capacità di grossa taglia in Trentino Alto Adige (-76 MW) e in Toscana (-15 MW). Complessivamente gli impianti sopra i 10 MW, pari all’84% del totale installato, registrano un calo di capacità di quasi 130 MW, in parte compensato da un aumento dei oltre 55 MW per gli impianti tra 1 e 10 MW e un +7 MW per la taglia tra 200 kW e 1 MW.