Grid parity: un traguardo italiano

Nel 2013 l’Italia potrebbe essere il primo paese europeo a raggiungere la “grid parity”, ovvero il momento in cui produrre un determinato quantitativo di energia elettrica da un impianto fotovoltaico avrà lo stesso costo di quello ottenuto da fonte tradizionale. Questo è quanto ha dichiarato a Settembre 2011 l’EPIA, l’European Photovoltaic Industrial Association, che operando un confronto tra l’industria fotovoltaica e la produzione di energia da fonte solare nelle cinque maggiori economie europee (Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia e Spagna). Il raggiungimento di tale obiettivo permetterebbe di produrre energia da fonte solare senza necessità di sussidi statali. Solo allora anche l’opinione pubblica avrà la percezione della sostenibilità economica dell’installazione fotovoltaica, instaurando, si pensa, un circolo virtuoso, che porterebbe ad un aumento della produzione di energia da fonte solare.

Ma cos’è la grid parity con precisione? Tra le numerose informazioni reperibili in rete e tra le varie definizioni date dagli esperti del settore, la più corretta sembra essere la seguente: “La Grid Parity (GP) è un insieme di condizioni economiche caratterizzate dalla coincidenza del costo del kWh fotovoltaico con il costo del kWh prodotto da fonti convenzionali per tutte le categorie di utenti e per tutte le fasce orarie”. Il fattore più importante che influisce sul costo della produzione di energia da fonte solare risulta essere la posizione geografica. Bisogna, comunque, ragionare in maniera più ampia, considerando anche la zona climatica e la conformazione territoriale. Questo perché la componentepiù importante è la radiazione solare, ovvero, in qualche modo, la disponibilità della fonte. Essendo la grid parity un raffronto rispetto al costo di produzione del kWh di energia prodotta da fonte tradizionale, tale fattore condiziona il raggiungimento della parità. In particolare, come si può evincere anche dalle nostre bollette, questo fattore ha avuto un trend costante in aumento negli ultimi anni dovuto, principalmente, al prezzo del combustibile fossile utilizzato. Tali rincari stanno, dunque, favorendo il raggiungimento della parità. Infine, specialmente nell’ultimo anno, si è assistito ad una diminuzione dei prezzi delle componenti tecnologiche che compongono l’impianto alimentato da fonte solare: i moduli fotovoltaici in primis. Questo è il terzo fattore di cui si deve tenere conto quando si parla di grid parity. Vi è da segnalare che altri elementi, forse neanche troppo minori, possono spingere o frenare la rincorsa al pareggio: sono gli aspetti burocratici, procedurali e finanziari. Sebbene il sistema incentivante abbia, apparentemente, favorito proprio questo terzo aspetto, la variabilità dello stesso (abbiamo assistito a cinque sistemi incentivanti in poco più di cinque anni) ha scoraggiato e allontanato alcuni investitori da questo settore. Dall’altro lato, sebbene ci si augura che ancora molto venga fatto, negli ultimi anni sono stati compiuti importanti sforzi per snellire gli adempimenti burocratici, sino ad arrivare al noto decreto 10 settembre 2010 “Linee Guida Nazionali”, che ha dato un ordine a questa materia, fino a quel momento troppo frazionata e diversificata nelle varie realtà locali. Prendiamo in considerazione il quinto conto energia: come espresso dalle associazioni di categoria, quest’ultimo decreto non comprende misure atte a imprimere l’ultimo slancio per raggiungere la piena competitività e la grid parity. L’inserimento di nuovi adempimenti burocratici e la difficoltà dell’ottenimento delle tariffe incentivanti (il registro) generano, come conseguenza, insicurezza negli operatori non consentendo di definire strategie di medio lungo periodo. Dall’altro lato, però, i rappresentanti della politica sostengono che le rinnovabili sono l’unico settore produttivo che non ha conosciuto crisi in questi anni e ha continuato a crescere. I costi degli impianti sono fortemente calati, la revisione al ribasso degli incentivi è inevitabile. Rimane il fatto che in Italia, nel 2011 la produzione elettrica da fonti rinnovabili ha raggiunto il 24% del consumo interno lordo nazionale (dati Terna-GSE) e che l’Italia, con oltre 13GW di potenza cumulata, si è posizionata in europa nelle primissime posizioni per nuove installazioni fotovotaiche nello scorso anno. Questi sforzi hanno fatto sì che , tra le ore 13 e le ore 14 del giorno di Pasquetta 2012, Terna abbia registrato che il 94% dell’energia prodotta in Sicilia è arrivata dalle rinnovabili e si è attestata sul 60% come media della giornata (dati Terna – fonte equologia.it).

Di Alessandro Zanini

Alessandro Zanini è ingegnere meccanico, dottore di ricerca in “Progettazione dei Sistemi Meccanici” e specializzato nella progettazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, con particolare interesse agli aspetti strutturali e meccanici. Ha conseguito il diploma di Master di secondo livello in “Ingegneria del Fotovoltaico” presso l’Università di Roma Tor Vergata. Ha altresì seguito corsi di formazione di management dell’energia e progettazione di impianti IAFR presso Enti e Aziende. Già responsabile per la progettazione di impianti tecnici per primari studi di progettazione a livello nazionale, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali e internazionali.