La lavatrice a portata di clic

Uno dei punti di forza del progetto Smart Domo Grid è senza dubbio il coinvolgimento degli utenti: l’interazione quotidiana con elettrodomestici intelligenti ha consentito loro di prendere consapevolezza dei propri comportamenti di consumo e delle potenzialità di risparmio. Ne parliamo con Marco Signa Connectivity Strategy Senior Manager di Whirlpool.

Che tipologia di elettrodomestici è stata utilizzata? Quali caratteristiche hanno?
Si tratta di prototipi di prodotti che stiamo per lanciare sul mercato. Stiamo parlando di lavastoviglie, frigorifero e lavatrice che possono essere controllati da remoto tramite un’applicazione e hanno una serie di funzionalità aggiuntive che riguardano la programmazione e la pianificazione. Ad esempio, possiamo pianificare un ciclo di lavaggio con un sistema molto simile al calendario che si ha su Google. Durante la pianificazione possiamo avere un’indicazione del costo dell’energia in quella fascia oraria – come concordato con A2A durante l’esperimento – e del costo del ciclo che stiamo pianificando di fare. Dunque, in base della tipologia di lavaggio e della fascia oraria selezionata, l’utente ha immediatamente il costo specifico in termini di energia. La stessa applicazione consente poi di gestire contemporaneamente più elettrodomestici per evitare sovrapposizioni e sovraccarichi del contatore e chiedere al sistema di calcolare qual è l’ora ottimale per pianificare i cicli di lavaggio in modo da poter minimizzare i costi. Inoltre, gli utenti che avevano un impianto fotovoltaico sapevano quando era più conveniente utilizzare l’autoconsumo.

Andando ad interessare una fascia di pubblico molto vasta, devono essere necessariamente applicazioni facili da comprendere e utilizzare.
L’applicazione è stata pensata per essere semplice e intuitiva. Come dicevo, la pianificazione si fa all’interno di un ambiente grafico simile ai calendari elettronici ai quali ormai siamo abituati.

Avete riscontrato un’ottimizzazione nell’utilizzo di questi elettrodomestici?
Sicuramente si. Quello che abbiamo visto è che la stragrande maggioranza delle persone risponde attivamente a un sistema più dinamico con tariffe orarie variabili e a un più accurato sistema di incentivi. Lo avevamo già visto con le tariffa bioraria di Enel: circa il 73 % dei consumi domestici è già concentrato nella fascia notturna e nei week end. Ma il dubbio era che questi dati non fossero dovuti realmente all’attenzione dell’utente ma, più semplicemente, fossero determinati in gran parte dal fatto che quelle sono le fasce orarie dove è più probabile che la gente si trovi in casa. Con questa sperimentazione abbiamo visto che l’utente cerca il più possibile di trovare l’ottimo dal punto di vista del costo, indipendentemente dall’entità del risparmio. Insomma, l’utente medio se può e se è semplice farlo, sposta il ciclo di lavaggio nella fascia oraria più conveniente.
I soggetti che hanno partecipato alla sperimentazione consultavano quasi sempre l’applicazione prima di decidere quando far partire un elettrodomestico e la consultavano anche per altre funzioni perché, ovviamente, l’indicazione per i costi orari serviva anche per attività che richiedevano consumi elettrici. Il primo obiettivo era dunque capire se c’è una sensibilità al prezzo dell’energia e la risposta è assolutamente si. Ci interessava poi vedere se l’utente era disposto a pianificare l’utilizzo degli elettrodomestici anche quando lui non era in casa e abbiamo visto che circa un terzo dei cicli vengono pianificati in orari diversi della giornata, compresa la mattina o il primo pomeriggio che sono tipicamente orari lavorativi.

Avete notato comportamenti che in qualche modo vi hanno sorpreso o che vi hanno dato ulteriori indicazioni e suggerimenti su come migliorare i vostri prodotti?
Quel che ci ha sorpreso di più è stato notare che, dopo un anno, ancora la stragrande maggioranza delle interazioni con i prodotti era fatta tramite applicazione, senza che ci fosse nessun obbligo a utilizzarla in modo assiduo. Noi avevamo chiesto di usarla in modo assiduo solo il primo mese, ma evidentemente era diventato il modo più semplice e comodo per programmare l’elettrodomestico. Circa il 40% degli utenti utilizzava solo l’applicazione anche quando era fisicamente di fronte alla macchina. Quindi un numero significativo di persone ha cambiato completamente il modo di interagire con gli elettrodomestici, e lo ha fatto esclusivamente tramite tablet.

Quindi secondo voi c’è già una fascia consistente di utenza pronta a questo tipo di soluzioni tecnologiche?
Crediamo di sì. C’è tutta una generazione di utenti che con il cellulare fa tutto e questi sono i primi a trovare una convenienza nell’utilizzo di applicazioni dedicate alla gestione degli elettrodomestici. Ci sono poi i cosiddetti digital immigrants, utenti tra i 40 e i 50 anni, che non sono “nati con lo smartphone” e che potrebbero trovare questa modalità di interazione non dico macchinosa ma quantomeno “strana”. Allo stesso tempo però vedono in questa possibilità una soluzione alla gestione domestica, soprattutto se lavorano.

a cura di Francesco Sellari