L’edilizia efficiente secondo RSE

difici Energeticamente Efficienti: un’opportunità è il titolo dell’ultima monografia RSE – Ricerca sul Sistema Energetico che verrà presentata il 29 settembre a Milano, presso l’Auditorium Assimpredil Ance a partire dalle ore 10. Ne parliamo con Marco Borgarello, dell’ Energy Efficiency Research Group di RSE

Parlando di riqualificazione energetica degli edifici, qual è la fotografia del paese?
In Italia abbiamo un parco abitativo vecchio e quindi di scarsa efficienza, basti pensare che quasi il 60% dei consumi è da attribuire ad abitazioni costruite tra il 1946 e il 1980. Già solo questo dato fa capire come il contesto strutturale sarebbe di per sé favorevole ad interventi di riqualificazione energetica, e avrebbe peraltro l’effetto di rilanciare un settore – quello edilizio – fortemente colpito dalla crisi senza incidere ulteriormente sul consumo di suolo. Della riqualificazione energetica potrebbe beneficiare anche il tessuto sociale: spesso l’edilizia popolare più datata si trova nei quartieri più degradati. Riqualificare quegli edifici significa riqualificare interi quartieri dando inoltre la possibilità alle famiglie meno abbienti di ridurre i consumi. A ciò va aggiunto un quadro giuridico molto ambizioso ed una notevole disponibilità di risorse, basti pensare ai fondi Horizon 2020 ma anche ai fondi POR e FESR. Ciò nonostante ancora si fa poco.

Perché?
Nel lavorare a questa monografia abbiamo cercato di intervistare tutti gli stakeholder coinvolti per avere un quadro il più possibile completo, dal mondo della finanza alle imprese edili. Ciò che è emerso è che la riqualificazione in Italia non è partita a causa soprattutto di due barriere: la consapevolezza dei cittadini e l’accesso al credito. Da un lato non si è a conoscenza delle opportunità per fare interventi di riqualificazione o si ha un certo timore poiché non si ha la percezione fisica del risultato, essendo questo un risparmio nel medio-lungo termine. Dall’altro, si tratta di interventi costosi, ma si incontrano difficoltà a trovare istituti di credito disposti a finanziare. Sembrerebbe che le banche abbiano ancora una scarsa sensibilità sul tema.

Nel vostro lavoro individuate delle possibilità per superare queste barriere
Bisogna sfruttare quelle che noi chiamiamo “finestre di opportunità”: ogni anno in Italia, circa il 2% degli edifici è interessato da interventi di manutenzione straordinaria. Associare a queste tipologie di intervento anche gli interventi di riqualificazione energetica consentirebbe di abbatterne i costi oltre che di trovare un ampio consenso, visto che in genere si tratta di interventi approvati dalle assemblee di condominio.

Nel corso dell’iniziativa del 29 settembre presenterete anche alcune case history.
Si, perché al di là delle criticità ci sono già alcune realtà che vanno nella giusta direzione. Porteremo gli esempi del Comune di Parma che attraverso un “fondo rotativo”, al quale contribuiscono sia soggetti pubblici che privati, sta finanziando interventi di riqualificazione energetica per l’edilizia residenziale e di Teicos Group, una importante azienda di costruzione che sta dimostrando come il mondo dell’edilizia possa metabolizzare la riqualificazione energetica per farne il suo core business.

Per partecipare alla presentazione del 29 settembre è necessario registrarsi a questo link.

Di Francesco Sellari.