L’energia per le isole minori: tra rinnovabili e progetti per l’efficienza

Di un salto delle piccole isole italiane verso l’efficienza energetica e le fonti rinnovabili si parla da oltre 30 anni e i numeri mostrano impietosamente gli scarsi risultati di tanti studi e di tante proposte. Il decreto Mise dello scorso febbraio prova ad affrontare questo problema, puntando ambiziosamente a trasformare 20 isole minori in laboratori a cielo aperto per soluzioni energetiche pulite e sostenibili, anche da un punto di vista economico.

SILVESTRINI: “RINNOVABILI SU ISOLE, SOLUZIONI COMPATIBILI CON PAESAGGIO”

Il nuovo focus di RES Magazine parte da questa iniziativa governativa per presentare anche alcuni progetti della Ricerca di Sistema che hanno analizzato le criticità della produzione e distribuzione di energia nelle piccole isole.

ISOLE MINORI: FINORA I PRODUTTORI NON AVEVANO INTERESSE A USARE RINNOVABILI

“Produrre energia – spiega Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club – nelle isole minori non collegate alla rete nazionale costa ovviamente di più e finora il differenziale di prezzo aveva incentivato sistemi tecnologicamente arretrati e con un forte impatto ambientale. I produttori locali venivano pagati a piè di lista senza correttivi legati alla qualità ambientale dell’elettricità generata. Quindi non avevano interesse né a risparmiare né a utilizzare fonti rinnovabili”.

LA COGENERAZIONE PER L’EFFICIENZA

Partendo da questo scenario, l’Enea ha realizzato un’analisi su 12 isole minori per immaginare un retrofit cogenerativo (produzione di energia e recupero di calore) delle centrali a diesel oggi presenti. Una soluzione praticabile in quasi tutte le isole analizzate che, se coadiuvata da un investimento pubblico, può portare a un rientro dell’investimento in massimo 25 anni e a un risparmio di energia primaria dell’ordine del 20%.

In prospettiva, un mix di fonti rinnovabili può essere senza dubbio vincente: “Il ricorso a un mix di fonti rinnovabili consente di coprire una quota maggiore della domanda energetica – sottolinea Elisabetta Garofalo, del Dipartimento Sviluppo Sostenibile e Fonti Energetiche di RSE – grazie alla complementarietà,soprattutto stagionale,della fonte eolica e della fonte solare, che garantisceuna maggiore continuità nella produzione di elettricità da FER.