Oneri di sistema: le novità normative per gli energivori

Da una parte lo sforzo di riduzione dell’intensità energetica, dall’altra la necessità di creare condizioni di competitività per le imprese strutturalmente energivore. Anche per bilanciare le due necessità, alla fine dello scorso anno è stato fatto un aggiustamento delle modalità di pagamento degli oneri di sistema da parte delle imprese cosiddette “energivore”. È giusto approfondire il tema su Res Magazine perché è una questione centrale per un settore importante della nostra economia. La Csea è l’ente che ha una conoscenza diretta della materia in quanto gestore del trasferimento degli oneri.

I SETTORI INDUSTRIALI INTERESSATI

La vicenda parte con il decreto ministeriale del 5 aprile 2013, che è rimasto in vigore fino alla fine del 2017. Questo decreto ha dato una veste moderna alle misure che già in passato erano servite ad alleggerire il conto energetico di settori industriali che, per ragioni intrinseche, hanno un forte bisogno di energia per raggiungere i loro obiettivi di produzione (come la siderurgia, la produzione di carta, i cementifici, parte della chimica).

Il decreto definisce come “energivore” le aziende con consumi di energia elettrica superiori a 2,4 GWh/anno. Per queste aziende sono previsti benefici essenzialmente consistenti in uno sgravio degli oneri generali di sistema (componenti “A” della bolletta) articolato in relazione ai consumi ed al valore di un indice (ICEE, intensità di costo dell’energia elettrica) basato sul rapporto tra consumo di energia e fatturato.

L’ARTICOLAZIONE DEGLI SGRAVI

L’articolazione degli sgravi prevede, per tutti gli energivori, l’esenzione dal pagamento della componente AE, indipendentemente dai livelli di consumo, e l’esenzione dal pagamento delle altre componenti A per i consumi eccedenti la soglia di 8 o di 12 GWh/mese, a seconda che i prelievi avvengano rispettivamente in media o in alta e altissima tensione. Questo beneficio è applicato alle imprese direttamente dai venditori di energia elettrica.

Per i consumi inferiori ai valori di soglia riportati sopra, invece, il meccanismo prevede riduzioni crescenti delle componenti A al crescere dell’indicatore ICEE. In questo caso, la Csea calcola lo sconto da applicare ad ogni impresa sulla base del suo ICEE, effettuando poi i rimborsi del dovuto: le aziende pagano la bolletta elettrica per intero e successivamente la quota di riduzione spettante viene restituita da Csea. Il meccanismo funziona grazie al fatto che tutte le imprese interessate alla riduzione accedono a un portale informatico dedicato, realizzato da Csea, e forniscono le informazioni necessarie per stabilire la classe di consumo.

Questa forma di aiuto economico ha avuto il beneplacito dell’Unione Europea. Pur essendo un aiuto di Stato, serve a riequilibrare i sistemi competitivi dei vari Paesi, assicurando una migliore cooperazione a livello comunitario. La Commissione, tuttavia, ha indicato alcuni correttivi che hanno condotto alla definizione di un nuovo meccanismo di sgravi per le imprese energivore.

ONERI DI SISTEMA: LE MODIFICHE DEL DECRETO 21 DICEMBRE 2017

Con il decreto del 21 dicembre 2017, quindi, il sistema è cambiato rimodulando lo sgravio degli oneri generali di sistema e riferendolo alla sola tariffa A3*, ovvero alla quota parte della tariffa A3 che finanzia il supporto alle rinnovabili nonché agli impianti cip 6/92.

Un secondo cambiamento consiste nel passaggio da un sistema ex post, in cui si pagava e si veniva poi rimborsati, a un sistema di sconto in diretta. La Csea calcola, sempre in base alle informazioni fornite dalle aziende, la classe di sconto da attribuire alle varie imprese “energivore”. Le informazioni vengono raccolte in un elenco che è trasmesso da Csea al Sistema Informativo Integrato (SII). Sulla base di queste i venditori di energia elettricaapplicano alle aziende direttamente in bolletta la riduzione spettante.

Un terzo importante cambiamento è l’aumento della platea delle imprese aventi diritto all’agevolazione derivante dalla diminuzione della soglia di consumo a 1 GWh/anno. Si prevede che il numero delle imprese che possono accedere a una riduzione totale o parziale degli oneri di sistema sarà significativamente superiore rispetto alle circa 3 mila che hanno goduto di questi benefici nel periodo 2013-2017.

Un ulteriore ampliamento delle imprese coinvolte avverrà a seguito dell’estensione delle agevolazioni anche alle imprese a forte consumo di metano (decreto MiSE del 2 marzo 2018). Il meccanismo, però, avrà bisogno di norme attuative per essere reso operativo, con tempi, al momento, difficilmente prevedibili.

di Giuseppe Tribuzi, responsabile Area Elettricità Gas e Ambiente Csea