Palo intelligente: lo smart eye targato Enea

L’obiettivo era migliorare il sistema di illuminazione pubblico. Il risultato è stato ampio: un palo intelligente con una cascata di servizi aggiuntivi che stanno nascendo attorno al sistema luce. Parlando con Mauro Annunziato e Nicoletta Gozo, i due ricercatori Enea che hanno seguito il progetto, emerge una storia esemplare e replicabile. Una di quelle storie che mostrano come i nostri laboratori siano in grado di creare un’innovazione radicale con importanti ricadute economiche e sociali.
La vicenda nasce da un’esigenza ovvia: abbattere i costi ambientali, energetici ed economici dell’illuminazione pubblica. Per raggiungere questo obiettivo era necessario fare in modo che i pali potessero leggere una serie di informazioni riguardanti il livello dei consumi elettrici, lo stato delle lampadine, la necessità di illuminazione legata all’uso della strada nelle varie fasi della giornata e nelle varie aree della città.

UN PALO INTELLIGENTE PER RACCOGLIERE DATI PREZIOSI: DAL METEO ALLA SICUREZZA

“Questa era la motivazione di base, ma presto si è scoperto che un palo intelligente poteva svolgere molte altre funzioni”, spiega Annunziato. “Ad esempio fornire informazionisul meteo, sul traffico, sul livello dei rifiuti nei cassonetti, sulla sicurezza. Era già un grande salto tecnologico, ma mancava ancora un passaggio essenziale che è stato fatto solo di recente: portare l’intelligenza a bordo. Invece di far partire un enorme e pesante flussodi informazioni dal palo a un luogo remoto di elaborazione, grazie ai nuovi sensori è diventato possibile leggere i dati sul posto, selezionarli e inviare in tempo reale l’informazione a chi è interessato. Non c’è più bisogno di pagare una persona perché, con i tempi necessari, selezioni e interpreti i dati: quelli che servono arrivano subito già confezionati. Abbiamo uno smarteye, un occhio intelligente che ad esempio, in caso di un evento meteo estremo, può mandare un alert se un sottopassaggio si allaga per una bomba d’acqua o se una strada viene bloccata dal crollo di un albero”.

Attorno ai sensori collocati sul palo si può dunque costruire un’ampia offerta di servizi che riguardano sia il pubblico (ad esempio le analisi sulla qualità dell’aria)che il privato (ad esempio la sorveglianza di un portone per conto di un condominio). Questi servizi fino a poco tempo fa erano percepiti come gadget, oggi rappresentano una parte essenziale del sistema – continua Annunziato – perché il paradigma è cambiato: un sistema così sofisticato non serve solo per la luce: offre un’ampia gamma di servizi per la collettività.

UN PALO INTELLIGENTE MA ANCHE CONVENIENTE

Servizi a costi decisamente convenienti. Un palo intelligente ha un costo che si aggira attorno ai mille euro. Se la strada è dritta ne può bastare uno ogni 500 o 1.000 metri, se ci sono esigenze diverse la frequenza è più alta ma cresce il numero dei committenti. “Se si calcolano i risparmi offerti da questo sistema – combinato con l’uso di sistemi di illuminazione avanzati come i led o gli oled (Organic Light Emitting Diode) che permettono di dosare perfettamente l’illuminazione momento per momento in funzione delle esigenze – si possono ottenere risparmi che ripagano l’intera operazione di ammodernamento. Cioè si possono avere i servizi aggiuntivi gratis”.

E il bello è che questo sistema, come sottolinea Nicoletta Gozo, è replicabile: “Attraverso il progetto Lumière & Public Energy Living Labin soli sei anni abbiamo fatto passi avanti formidabili nel settore della pubblica illuminazione, ma questo metodo è applicabile anche in molti altri campi: dalla gestione delle reti idriche a quella degli edifici”.

Quando abbiamo cominciato a lavorare sul progetto, impegnandoci per due anni con 800 Comuni -prosegue Nicoletta Gozo – è emerso un quadro di conoscenza preoccupante: molte delle amministrazioni comunali avevano solo una vaga idea degli impianti di cui disponevano, di come venivano gestiti, di quanto costavano. Non c’era capacità di previsione delle esigenze né di monitoraggio in tempo reale: nella maggior parte dei casi gli impianti erano obsoleti e la manutenzione partiva dalla segnalazione di un cittadino che si lamentava perché un lampione non si accendeva.

LA PIATTAFORMA PUBLIC ENERGY LIVING LAB

“Abbiamo ottenuto i dati, li abbiamo organizzati e abbiamo e sviluppato la piattaforma PELL – Public Energy Living Lab – in modo che i Comuni possano inserire i nuovi dati e tenere la piattaforma costantemente aggiornata”, conclude la ricercatrice Enea. “In questo modo ogni 15 minuti arriva il quadro esatto della situazione: quanto il sistema di illuminazione consuma, eventuali problemi nella rete elettrica, livello di sicurezza delle strade. Informazioni importanti perché abbracciano molti campi e perché la luce svolge una funzione fondamentale anche influendo sull’umore delle persone”.

Oggi il meccanismo è pronto ma il percorso di applicazione è solo iniziato. Alcuni Comuni – ad esempio Livorno – sono entrati a pieno titolo nel sistema utilizzandolo al meglio. Ma molti altri faticano a comprendere le potenzialità di efficienza e di prevenzione che gli smarteye offrono: senza una rete che permette di inviare immediatamente le informazioni a chi le può utilizzare (ad esempio la protezione civile se si allaga un sottopasso) i benefici diminuiscono.Per girare al meglio il sistema ha bisogno di un approccio integrato: non c’è un unico utente interessato ma una pluralità di soggetti che possono interagire. Ai progressi tecnologici devono seguire i progressi organizzativi