Piano triennale Ricerca di sistema: aperta la consultazione

l nuovo Piano triennale 2019-2011 della ricerca del sistema elettrico è in consultazione sul sito del ministero dello Sviluppo economico.

“La misura dei contributi per la ricerca di sistema è la stessa del triennio precedente, è rimasta invariata, è sempre un caffè all’anno”, ha annunciato il sottosegretario del ministero dello Sviluppo economico Davide Crippa, intervenuto alla presentazione dei risultati ottenuti nell’ultimo triennio e delle prospettive della ricerca del Sistema elettrico, convegno che la Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (CSEA) ha organizzato oggi a Roma.

PIANO TRIENNALE: 210 MILIONI PER LA RIERCA DI SISTEMA

L’ultimo piano triennale ha stanziato 210 milioni per il 2015-2017 e poi 42 milioni per l’anno 2018 per circa 250 progetti. Il Fondo per finanziamento delle attività di ricerca istituito presso la CSEA e alimentato dal gettito della componente tariffaria A5, è stabilito dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ed è pari a circa 0,027 centesimi di euro per chilowattora. Il costo di un caffè all’anno per ogni famiglia italiana, come ha ricordato il sottosegretario.

Nel suo intervento, Crippa ha ribadito l’interesse del governo a “far partire questo sistema anche per accompagnare il Piano Energia e Clima che rappresenta una priorità per il nostro Paese”. Di fatto, molti degli obiettivi della ricerca in campo elettrico sono gli stessi che vengono presi in considerazione all’interno del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (Pniec) che l’Italia ha presentato a Bruxelles con l’obiettivo di ridurre entro il 2030 i consumi dell’energia primaria del 43%.

NUOVO PIANO TRIENNALE: I TEMI STRATEGICI

Crippa ha rilevato che si è “cercato di evitare la parcellizzazione dei temi”, concentrando l’attenzione sul potenziale dei sistemi di accumulo elettrochimico e di power to gas, sulle tecnologie del fotovoltaico ad alta efficienza, sull’idrogeno”. Nel nuovo piano triennale c’è anche “tutta la parte di revamping costruttivo, la più interessante anche da un punto di vista di volano occupazionale, e di efficienza dei processi industriali”. Misure da considerare nell’ottica di una progressiva decarbonizzazione del sistema energetico e di una penetrazione del vettore elettrico al 2030.

Non vengono trascurate, ha aggiunto il sottosegretario, le sperimentazioni sull’energia dal mare perché “abbiamo know how e capacità produttive”. Infine un tema del suo intervento è stato dedicato agli scenari della mobilità elettrica: “Credo che il passaggio che si dovrà fare in questo campo è quello che vede strumenti attivi di ricerca e grid to grid e il confronto tra le case automobilistiche per comprendere in che modo questi sistemi non creino problemi ai consumatori ma siano dei vantaggi”.

BESSEGHINI, ARERA: IMPLEMENTARE MEGLIO RISULTATI RICERCA PER SVILUPPO INDUSTRIALE

Per il presidente dell’Autorità di regolazione dei servizi di energia, gas, acqua e rifiuti (Arera), Stefano Besseghini, va superata la divisione “tra risultati della ricerca e la loro applicazione industriale”, con l’obiettivo di valorizzare la ricerca pubblica promuovendone, per esempio, “la brevettabilità e la produttività”. “La programmazione triennale dell’attività di ricerca è qualcosa di fondamentale, in quanto non si crea discontinuità”, ha aggiunto, auspicando “ponti di collegamento che all’inizio saranno flebili ma che poi diventeranno più strutturati”. Inoltre per Besseghini “il tema degli argomenti della ricerca è importante ma ancora più importante è la governance che deve indicare la strada da far prendere all’attività di ricerca”.

“Quello della Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali è un meccanismo che, con poco, riesce a portare molti benefici al sistema”, ha rilevato il commissario CSEA Giandomenico Manzo aprendo i lavori. “Il nostro compito dovrà essere sempre più – come ente di servizio – quello di creare strumenti per mettere in contatto i risultati della ricerca con i sistema produttivo, avvicinandoci ulteriormente ai territori. E forse allargando ad altri settori gli ambiti di intervento, ad esempio rafforzando i target di ricerca e trasmissione delle conoscenze in campo ambientale”.

ANTOGNAZZA, CSEA: RICERCA DI SISTEMA CREA OCCUPAZIONE E INNOVAZIONE DI PROCESSI E PRODOTTI

Il direttore CSEA Enrico Antognazza ha ricordato che “la Cassa, con 52 dipendenti, ha la responsabilità della gestione di 14,6 miliardi di oneri parafiscali pagati dagli utenti dei servizi elettrico, del gas e idrici”. E ha sottolineato che “i circa 50 milioni impegnati nella ricerca di sistema producono occupazione, qualità e innovazione di prodotto, di processo e dei servizi”. Chiudendo i lavori del convegno, Antognazza ha auspicato “il ritorno a una fase di espansione: bisogna aumentare le attività con più programmazione e con un focus sulle soglie minime”. Ha infine rivolto un ringraziamento a chi contribuisce ai risultati della ricerca di sistema perché “fare il ricercatore in questo Paese è diventato difficilissimo”.

Il link per partecipare alla consultazione sul nuovo Piano triennale della Ricerca di sistema