Progetto Prometeo: un processo innovativo per per la coproduzione di biometano e energia elettrica

Nome e caratteristiche (area, tema) del progetto

Progetto Prometeo. Impianto dimostrativo di co-produzione di biometano ed energia elettrica basato su un processo innovativo di adsorbimento di CO2 su sorbenti solidi.
Area: produzione di energia elettrica e protezione dell’ambiente.

Quali sono gli obiettivi del progetto? Quali i risultati da ottenere?

Il progetto ha come obiettivo la messa a punto di un processo industriale innovativo per l’upgrading del biogas a biometano, basato su di una tecnologia di separazione dell’anidride carbonica da miscele di gas. Il processo di upgrading viene realizzato da un sorbente rigenerabile comporto da pellet solidi disposti in un letto fisso. Tra i risultati che si vogliono perseguire:
– la riduzione dei consumi energetici per la rigenerazione;
– utilizzo di calore di recupero a basso pregio energetico per la rigenerazione del materiale;
– eliminazione dei problemi di corrosione di reattore e piping;
– riduzione delle emissioni in atmosfera di ammine;
– possibilità di diffusione della microcogenerazione elettrica delocalizzata.

La dimostrazione della funzionalità dell’impianto di upgrading a biometano sarà il principale risultato: a conclusione del progetto viene auspicata la creazione di una filiera totalmente italiana per la realizzazione, installazione e gestione di impianti per l’upgrading del biogas. La diffusione tecnologica sarebbe inizialmente in Italia, quindi nel resto dell’Europa, con la possibilità di estendere la tecnologia ad altri operatori industriali.

Quali sono le ricadute industriali? Che benefici ci saranno per l’utente finale?

La diffusione della tecnologia sviluppata determinerà, oltre al beneficio sociale di una più rapida ed efficace penetrazione del biometano come vettore energetico totalmente rinnovabile, ad emissioni nette nulle, anche importanti ricadute positive sul sistema elettrico. L’installazione di piccoli/medi impianti di cogenerazione elettrica sul territorio renderà disponibile in modo capillare un parco impianti alimentati a fonti rinnovabili e caratterizzati da completa programmabilità e elevatissima flessibilità operativa.

Nell’ipotesi di una ampia diffusione della tecnologia sviluppata, la crescita della frazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili non programmabili, e la conseguente riduzione delle ore di funzionamento degli impianti tradizionali, renderanno indispensabile per l’utente finale l’installazione di sistemi di accumulo relativamente costosi e di dubbia efficienza. La diffusione parallela di piccoli impianti di generazione elettrica distribuita permetteranno invece la valorizzazione energetica in loco del vettore biometano, con riduzione di costi per l’utente finale legati alla generazione energetica puntuale e alla diminuzione dei costi di storage e trasporto dell’energia.

Quali sono i partner coinvolti nel progetto?

I due partner di progetto sono Asja Ambiente Italia S.p.A. e Ricerca sul Sistema Energetico S.p.A.
Asja Ambiente Italia è capofila e opera da oltre 20 anni nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (biogas, biomasse, eolico e fotovoltaico) e nelle tecnologie per l’efficienza energetica (microcogenerazione). L’azienda svolge e ha svolto attività di ricerca nel settore della produzione di biogas e nella sua valorizzazione per la produzione di energia elettrica e biometano, attraverso lo studio di processi innovativi e tecnologie efficienti.
RSE sviluppa attività di ricerca nel settore elettro-energetico, con particolare riferimento ai progetti strategici nazionali e di interesse pubblico generale. Le sedi di laboratorio distaccate sul territorio garantiscono attività sperimentali finalizzate allo sviluppo di materiali e processi innovativi per l’abbattimento degli inquinanti presenti negli effluenti gassosi.

Quanto costa?

I costi totali di progetto si attestano attorno agli 800.000 €, suddivisi tra costi di ricerca industriale (200.000 € circa) e sviluppo sperimentale (600.000 € circa). Il finanziamento approvato coprirà circa il 53% de