Rapporto Enea sull’efficienza energetica: investiti 53 miliardi in 15 anni

Presentato il decimo Rapporto Enea sull’efficienza energetica. Dialuce: “sforzi ancora insufficienti”

ITALIA AVANTI TUTTA SULL’EFFICIENZA ENERGETICA

Negli ultimi 15 anni, per effetto dei meccanismi di detrazione fiscale, nel nostro Paese sono stati investiti oltre 53 miliardi di euro. Di questi, circa 45 miliardi al 2020 con l’ecobonus 65%. Più di 8 miliardi per interventi già realizzati con il superecobonus 110%. Per quanto riguarda gli obiettivi previsti dai piani nazionali ed europei, sono stati centrati rispettivamente all’80% e al 90%, soprattutto per il traino del comparto residenziale.

Sono alcuni dati che emergono dal decimo Rapporto Enea sull’efficienza energetica e dal dodicesimo “Rapporto annuale sulle detrazioni fiscali per interventi di risparmio energetico e utilizzo di fonti di energia rinnovabili negli edifici esistenti”. I dati, elaborati dall’Enea, sono stati  presentati il primo dicembre a Roma nel corso di un convegno organizzato con Confindustria. Ma, avverte il presidente dell’Enea Gilberto Dialuce, “gli sforzi fatti finora non sono sufficienti”. In questi anni, ha spiegato, “l’intensità energetica sta diminuendo, ma i consumi sono aumentati”. Raggiungere i target europei sull’efficienza energetica al 2030 “non sarà possibile se non a costo di grandissimi sforzi”.

CINGOLANI: “CI ATTENDE TRANSIZIONE ENERGETICA EPOCALE”

Nel suo intervento, il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha osservato che “durante i primi dieci anni della transizione ecologica si tratta di effettuare una transizione energetica epocale. Con una transizione energetica troppo rapida rischieremmo la catastrofe sociale, con una troppo lenta ne rischieremmo una ambientale”. L’Italia deve arrivare al 72% di produzione di elettricità da energia rinnovabile nel 2030. “Dovremo installare 70 GW di impianti ha ricordato il ministro – cioè dieci volte quel che facciamo oggi. Se saremo bravi in questa operazione allora potremo fare due grandi trasformazioni su mobilità elettrica e manifattura”. Quanto agli ecobonus e superbonus, per il ministro “abbiamo la politica più attiva. Siamo noi che stiamo dando l’esempio in Europa. La regola si può certamente migliorare però la misura è formidabile ed è una misura da appoggiare. Una misura che sostiene un mercato in crisi e accelera il risparmio energetico. Poi sulle tecnicalità lascerei agli analisti e alla parte giuridica di trovare i correttivi per avere il massimo risultato con il minimo della spesa”.

Cingolani ha poi aggiunto che “l’Enea ha tutte le competenze tecniche per poter seguire questo processo e diventerà centrale per capire le diverse direzioni da prendere. Il piano che prevede il 55% di decarbonizzazione al 2030 è quello che si può fare a tecnologia vigente. Ma sappiamo che non basta. Proprio per questo il ruolo dell’Enea sarà centrale: parliamo di un’enorme opportunità perché ora il comparto energetico diventa il cuore di un grande cambiamento globale”.

DIALUCE: “BISOGNA RADDOPPIARE IL TASSO DI RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA”

Dialuce ha riconosciuto che “le incentivazioni hanno consentito di riqualificare una parte importante del parco abitativo, di ridurre i consumi e di rilanciare un settore in difficoltà come quello dell’edilizia”. I prossimi dieci anni saranno decisivi per rispettare il limite di 1,5 °C. “E per centrare questo obiettivo – ha aggiunto – servirà almeno raddoppiare il tasso di riqualificazione energetica degli edifici entro il 2030. In linea con quanto evidenziato dalla Renovation Wave lanciata dalla Commissione europea”. Ma ha avvertito che tuttavia “gli sforzi fatti finora non sono sufficienti” e ne serviranno di grandissimi per raggiungere i target europei sull’efficienza al 2030. Si tratta di “una delle sfide più impegnative da affrontare. Dobbiamo contribuire, anche con un mutamento dei comportamenti, ai grandi cambiamenti socio-economici che comporterà”.

Entrando nel dettaglio dei singoli strumenti di promozione dell’efficienza, sul fronte dell’ecobonus del 65% introdotto nel 2007, il rapporto Enea evidenzia oltre 45 miliardi di investimenti realizzati al 2020, con un risparmio complessivo di circa 19.000 GWh/anno, derivanti essenzialmente da interventi parziali su singole unità immobiliare. Lo scorso anno sono stati completati oltre 486 mila interventi di riqualificazione energetica che hanno consentito di risparmiare 1.362 GWh/anno. La maggior parte riguarda l’installazione di impianti di riscaldamento più efficienti (1,1 miliardi di euro) e la sostituzione delle finestre (1,1 miliardi di euro) mentre oltre 500 milioni sono stati investiti per l’isolamento termico degli edifici.

RAPPORTO ENEA SULL’EFFICIENZA ENERGETICA: DALL’ ECOBONUS 110%, OLTRE 8 MILIARDI DI INTERVENTI CONCLUSI

Dall’analisi dei dati di poco più di un anno di attuazione del superecobonus 110%, emerge al 30 novembre 2021 un investimento totale ammesso a detrazione pari a 11,94 miliardi di euro, di cui 8,28 miliardi per interventi già conclusi.

Sul fronte del risparmio obbligatorio 2014-2020 stabilito dalla direttiva sull’Efficienza energetica, l’obiettivo di 297.300 GWh/anno è stato raggiunto per circa il 91% arrivando a quota 270.300 GWh/anno. I maggiori contributi sono venuti dai certificati bianchi (97.600 GWh/anno) e dal sistema di detrazioni fiscali (120.900 GWh/anno). Quanto al Piano d’azione per l’Efficienza energetica (PAEE) 2017, i risparmi conseguiti nel periodo 2011-2020 hanno consentito di raggiungere l’82% dell’obiettivo indicato, rispetto al 77% dell’anno precedente. Al 2020 sono stati risparmiati 148.000 GWh/anno, principalmente per il contributo del settore residenziale, vero e proprio traino, con una riduzione di 73.620 GWh/anno, pari al 172,5% dell’obiettivo PAEE. A seguire, in termini di percentuale di raggiungimento dell’obiettivo, il terziario con 9.537 GWh/anno (66,6%), l’industria con 38.260 GWh/anno (64,5%) e, da ultimo, i trasporti con 26.630 GWh/anno (41,6%).

COVID 19: IMPATTO ANCHE SU POVERTÀ ENERGETICA

Infine l’Enea ha evidenziato come l’emergenza da Covid-19 abbia avuto un impatto negativo anche sulla povertà energetica. Secondo le stime, nel 2020 sulla spinta della pandemia la povertà energetica in Italia potrebbe attestarsi intorno al 10% rispetto all’8,3 del 2019 e all’8,8% del 2018. Le regioni del Sud Italia risultano le più colpite con tassi di povertà energetica compresi tra il 13% e il 20%. E i nuclei familiari in cui una donna detiene la quota di reddito più elevata, e in cui siano presenti 2 o più figli, registrano tassi di povertà energetica maggiori di circa 2 punti percentuali rispetto a quelli guidati da uomini. “La povertà energetica è un fenomeno grave ed allarmante e come Enea collaboriamo con diversi organismi del settore nella ricerca di soluzioni per contrastarlo anche con progetti e proposte come le recenti Linee guida per la sostenibilità degli enti del Terzo Settore”, ha sottolineato Dialuce.

Nel concludere i lavori, la direttrice del dipartimento Efficienza energetica dell’Enea Ilaria Bertini ha annunciato che la Summer School Enea in efficienza energetica sarà intitolata a Roberto Moneta, recentemente scomparso. Nella sua carriera, Moneta è stato direttore del dipartimento Efficienza energetica dell’Enea, AD del Gse e direttore del comitato di redazione di Res Magazine.

Il rapporto è disponibile sul sito dell’Enea, a questo link.

Foto in evidenza: Free Images, Licenza Creative Commons CC BY 3.0