Ricerca di Sistema: grande partecipazione all’Infoday 2014

Sala gremita e platea attenta ed esigente al Ministero dello Sviluppo Economico per l’Infoday sul Bando 2014 per la Ricerca di Sistema nel settore elettrico. L’iniziativa, organizzata dalla Cassa Conguaglio per il Settore Elettrico, aveva lo scopo di fornire indicazioni e chiarimenti sulle modalità di sottomissione delle proposte di progetto per aver accesso al finanziamento.
Grande attenzione è stata data all’illustrazione della piattaforma informatica attraverso la quale presentare le proposte, che dovranno essere trasmesse entro le ore 12 del 17 novembre, esclusivamente per via telematica.

La piattaforma scelta è stata sviluppata dal consorzio interuniversitario Cineca ed è stata già utilizzata per analoghe applicazioni da diversi dicasteri. Una soluzione che punta alla massima standardizzazione e semplicità di utilizzo proprio per favorire la più ampia partecipazione. Diversi gli strumenti di supporto per chiarire dubbi e perplessità: dalle FAQ compilate dalla Segreteria Operativa della Cassa, in continuo aggiornamento per tener conto della più ampia casistica, alle guide da scaricare, sino all’assistenza via mail, sia di carattere informatico che amministrativo. La piattaforma è raggiungibile all’indirizzo http://bandirds.ccse.cc.

Il pomeriggio di approfondimento è stato aperto da una serie di interventi istituzionali, tra i quali va annoverato quello di Claudio De Vincenti, viceministro allo Sviluppo Economico con delega all’energia. De Vincenti ha sottolineato l’importanza strategica di questo tipo di finanziamento poiché “la ricerca di sistema può aiutarci sviluppando, ad esempio, le smart grid e la generazione distribuita in modo da poter integrare meglio nel sistema il crescente apporto delle fonti rinnovabili”. “La RdS – ha aggiunto De Vincenti – è uno degli elementi chiave per affrontare i problemi che ci attendono e può aiutarci a far si che la roadmap della decarbonizzazione possa realizzarsi al minor costo e nella maniera più efficiente”

Il finanziamento complessivo del Bando 2014 ammonta a 34 milioni di euro suddivisi in tre aree prioritarie di intervento: 10 milioni destinati a progetti di ricerca che hanno come oggetto la gestione e lo sviluppo del sistema elettrico nazionale (trasmissione e distribuzione energia elettrica, generazione distribuita, reti attive e sistemi di accumulo); 11 milioni per proposte che riguardano la produzione di energia elettrica e la protezione dell’ambiente (sperimentazione sulle rinnovabili, in particolare biomasse e fotovoltaico; fissione nucleare e componenti innovativi per reattori dimostrativi LFR e SMR); 13 milioni per progetti di razionalizzazione e risparmio energetico. Questa linea di finanziamento è alimentata dalla componente tariffaria A5 della bolletta elettrica. È stato calcolato – ed è stato ricordato nel corso dell’iniziativa –  che in media ogni famiglia italiana destina alla Ricerca di Sistema nel settore elettrico 53 centesimi all’anno. Il fondo in questione prevede un gettito per il 2014 pari a circa  50 milioni di euro.

Il Bando in questione è per la ricerca di tipo B, ovvero punta a cofinanziare attività di ricerca a beneficio degli utenti del sistema elettrico nazionale e contestualmente di interesse specifico di soggetti operanti nel settore dell’energia elettrica (PMI, grandi imprese e associazione e consorzi) – le intensità di finanziamento sono pari al 50% delle spese sostenute per l’attività di ricerca industriale e del 25% per le attività di sviluppo sperimentale. I risultati possono formare oggetto di diritti di privativa ed essere utilizzati per lo sviluppo di servizi o prodotti industriali, con connessi vincoli di riservatezza.. Enti e centri di ricerca possono partecipare solo in associazione con imprese. Si differenzia dal bando di tipo A che finanzia attività di ricerca a totale beneficio degli utenti del sistema elettrico nazionale. L’intensità di finanziamento massima è pari al 100% delle spese sostenute per attività di ricerca fondamentale ed i risultati non possono formare oggetto di alcun diritto d’uso esclusivo o prioritario, né di alcun vincolo di segreto o riservatezza. Per essere ammessi al bando di tipo B, i progetti devono avere un costo complessivo che può variare tra 500 mila e 3 milioni di euro e una durata di sviluppo tra i 12 e i 36 mesi.

Tra le novità del bando 2014 vanno sottolineati i meccanismi di incentivazione alla collaborazione tra imprese e mondo della ricerca: ad esempio, la quota di cofinanziamento per una piccola impresa può crescere del 20% se avanza una proposta in collaborazione con un ente. Una strategia finalizzata ad ottenere proposte di alta qualità industriale, ma anche più “solide” da un punto di vista scientifico-sperimentale.

A cura della redazione