Ricerca di sistema: in arrivo il Piano operativo annuale

I materiali che nascono sulla frontiera dell’innovazione. I biocarburanti studiati in modo da ridurre l’impatto dal punto di vista delle emissioni serra e aumentare l’accettabilità sociale della filiera. Lo sviluppo delle fonti rinnovabili puntando sull’aumento di efficienza e sull’integrazione nella rete. La crescita delle smartgrid. L’uso sostenibile dei combustibili fossili. Sono questi alcuni dei filoni di ricerca contenuti nel POA, il Piano Operativo Annuale della ricerca di sistema relativo ai fondi di finanziamento dell’anno 2013 approvato dal Ministero dello Sviluppo Economico con Decreto del 17 dicembre 2013. Il testo è stato pubblicato il 5 aprile 2014 sulla Gazzetta Ufficiale – Serie generale – n. 80.

Questo strumento di programmazione si inserisce nel Piano Triennale 2012-2014 (PT 2012/2014) e si riferisce a ogni anno di attività di questo Piano Triennale, determinando temi da privilegiare e relativi finanziamenti sia in termini di ricerca fondamentale che di ricerca industriale.

È interessante notare che nel POA 2013 troviamo più di un aspetto innovativo, rispetto ai piani precedenti, in termini di temi di ricerca e di finanziamenti. Un’innovazione che comunque permette di mantenere il piano in linea sia, a livello europeo, con il bando FET (Future &EmergingTecnology) sia, a livello nazionale, con la SEN (Strategia Energetica Nazionale).

Seguendo le linee della SEN, il POA 2013 dedica infatti risorse alla ricerca nel campo dell’uso sostenibile di combustibili fossili, alla diffusione dei biocarburanti, allo sviluppo delle fonti rinnovabili e alla loro integrazione nel sistema elettrico nazionale, all’accumulo di energia, alla mobilità elettrica, al miglioramento delle infrastrutture elettriche e, in particolare, alla predisposizione delle reti attive. Tra tutti i temi di ricerca proposti spicca, come novità, l’inserimento dei materiali di frontiera, con particolare riferimento al grafene per applicazioni orientate all’accumulo elettrico e alla generazione fotovoltaica (era stato già anticipato, ma non ancora precisato, nel testo del PT 2012/14).

Nel POA viene inoltre sottolineata l’esigenza di un efficace coordinamento, da parte dei tre enti affidatari, dello svolgimento dei temi condivisi, in modo da non disperdere le risorse e valorizzare le singole competenze. Queste risorse, per venire alla definizione quantitativa, ammontano a 108,6 milioni di euro, ripartiti tra Accordi di programma e due procedure concorsuali. Ecco in che modo.

Per gli Accordi di programma, sono previsti: 25,8 milioni di euro da destinare a progetti di ricerca svolti da ENEA; 2,8 milioni per progetti del CNR; 30 milioni per i progetti del RSE. Con questi fondi verranno finanziati progetti (sottoposti a iter di valutazione sia in fase di ammissione al finanziamento che di consuntivazione) che sono di fatto la naturale prosecuzione di quelli realizzati per il POA 2012.

Dei rimanenti 50 milioni, 16 milioni vengono dedicati per la prima volta a un bando di gara per progetti di ricerca fondamentale (detto “bando di tipo a”), finanziabili quasi al 100% del loro costo, dedicati a compagini formate da enti di ricerca e industria e legati al tema della ricerca di materiali innovativi per l’accumulo e il fotovoltaico.

I rimanenti 34 milioni sono stanziati per l’attivazione di una nuova procedura concorsuale (detta “bando di tipo b”) che vuole promuovere progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale in questi ambiti: trasmissione e distribuzione dell’energia elettrica; generazione distribuita e reti attive; accumulo; produzione di energia elettrica da biomasse e da fonte solare; componenti innovativi per l’energia nucleare; razionalizzazione dell’uso di energia elettrica; utilizzo del calore solare e ambientale per la climatizzazione.

di Eleonora Petrolati e Leonardo Marzio