Rinnovabili in Europa al 16,7%. In 10 anni emissioni ridotte di un decimo

Nel 2015 l’energia da fonti rinnovabili ha coperto il 16,7% dei consumi energetici europei. Tale quota ha raggiunto il 15% nel 2013 e il 16% l’anno seguente. Il dato conferma una crescita costante che va avanti dal 2005 e che, se continuasse, dovrebbe consentire all’Unione Europea di raggiungere il target del 20% per il 2020. Inoltre, per l’ottavo anno consecutivo, deriva da fonti rinnovabili la stragrande maggioranza (il 77%) della nuova potenza installata. È quanto emerge dal recente report dell’Agenzia europea dell’ambiente, Renewable energy in Europe 2017: recent growth and knock-on effects.

La crescita costante della percentuale di energia da fonti rinnovabili dal 2005 ha consentito all’Europa nel suo complesso di raggiungere nel 2015 una riduzione nell’utilizzo di fonti fossili dell’11% (diminuendo in dieci anni la domanda di combustibili fossili di 130 Mtep) e un taglio delle emissioni di gas serra di circa un decimo, una quota comparabile alle emissioni di un Paese come l’Italia. I 3/4 delle riduzioni di emissioni attribuibili alle rinnovabili derivano dallo switch nella produzione energetica.

Andando a vedere le performance dei singoli Stati membri, il quadro europeo appare molto differenziato con Paesi come la Finlandia, la Lettonia o la Svezia dove i consumi finali da fonti rinnovabili arrivano fino al 30% e altri, come Malta e Lussemburgo, dove tale percentuale non supera il 5. In termini assoluti, i Paesi che hanno contribuito maggiormente alla riduzione delle emissioni sono Germania, Italia e Gran Bretagna. Mentre gli Stati che più hanno fatto, in termini di sostituzione di fonti fossili in proporzione ai consumi domestici, sono Svezia, Danimarca e Finlandia.

Il report sottolinea infine che l’Unione Europea, se vuole rimanere leader nella transizione a una low carbon economy, così come fissato dagli obiettivi al 2050, deve incrementare i suoi sforzi in campo energetico: dall’implementazione di un sistema europeo di monitoraggio e adeguamento delle misure prese, fino ad un rinnovato protagonismo nel campo degli investimenti in rinnovabili, oggi fortemente indirizzati a mercati più attrattivi.