Rinnovabili: inaugurata la prima comunità energetica

Magliano Alpi (Cn): parte la comunità energetica Energy City Hall. Un impianto di 20 KW condiviso tra comune, famiglie, artigiani locali

OPERATIVA LA PRIMA COMUNITÀ ENERGETICA

È stata inaugurata oggi a Magliano Alpi, in provincia di Cuneo, la prima comunità energetica italiana. Una realtà promossa dall’amministrazione comunale che ha realizzato un piccolo impianto fotovoltaico da 20 KW. L’energia prodotta viene condivisa con alcuni stabili comunali (biblioteca, palestra), una realtà produttiva e due famiglie. Una piccola comunità, peraltro già operativa da un paio di mesi, che segna la prima ricaduta concreta dell’applicazione italiana delle nuove direttive europee sulle energie rinnovabili e sul mercato dell’energia. L’Italia questa volta si è mossa in anticipo recependo una parte delle direttive con il decreto Milleproroghe 2020. Al momento, nel nostro Paese è possibile realizzare delle comunità energetiche con impianti al di sotto dei 200 KW di potenza.

IN CONDIVISIONE UN IMPINTO FOTOVOLTAICO DA 20 KW

L’Energy City Hall, questo il nome della comunità energetica, è nata grazie all’impegno dell’amministrazione con il supporto dell’Energy Center del Politecnico di Torino. Nel 2021 il Comune metterà a disposizione altri 20 KW, grazie a un nuovo impianto che verrà installato sul tetto della palestra comunale. La realizzazione della comunità energetica di Magliano Alpi ha visto anche la collaborazione di RSE. Quella delle comunità energetiche, ha detto l’amministratore delegato di RSE, Maurizio Delfanti, “è una grande occasione. Stiamo costruendo un nuovo modo di intendere il sistema energetico. La gestione della rete nazionale deve essere sinergica con la gestione delle comunità energetiche. Pensiamo ad esempio al ruolo che i sistemi di accumulo locale possono giocare per governare il sistema elettrico nazionale. Gestendo le risorse locali, stando attenti al perimetro più ampio della rete, possiamo avere un sistema elettrico più efficiente e flessibile”.

RSE: BENEFICI ENERGETICI E SOCIALI

Ma le comunità energetiche possono avere ricadute anche dal punto di vista sociale. “La possibilità di produrre e autoconsumare energia porta un beneficio più ampio che ha a che fare con la coesione sociale – ha aggiunto Delfanti – La maggiore coesione sociale è un beneficio accessorio ma fondamentale”.

In quanto partner del Mise per il recepimento delle direttive, RSE è impegnata in un lavoro di analisi di alcuni progetti pilota dislocati su tutto il territorio nazionale. Sei sono quelli selezionati nell’ambito delle comunità energetiche. Nove i progetti che riguardano gli schemi di autoconsumo collettivo. In questo secondo caso si tratta in genere di condmìni che possono produrre, stoccare e vendere energia rinnovabile autoprodotta. Il lavoro di RSE è analizzare diversi scenari, considerando differenti tecnologie e meccanismi di regolazione, in modo da individuare le combinazioni che consentano di trarre il massimo vantaggio dalla crescente integrazione tra produzione e consumo all’interno di queste realtà.