Rinnovabili: studio GSE sui consumi in Europa. Italia terza

L’Italia è uno dei Paesi che più contribuisce alla svolta green dell’energia europea, anche se, negli ultimi anni, la quota di rinnovabili nei consumi non ha fatto registrare variazioni significative. Il nostro Paese assorbe l’11% dei consumi finali europei di energia da fonti rinnovabili, posizionandosi al terzo posto dopo Germania (17%) e Francia (13%), nella classifica redatta dal GSE.

LE RINNOVABILI COPRONO IL 17,4% DEI CONSUMI ENERGETICI ITALIANI

Il Gestore dei Servizi Energetici ha infatti realizzato uno studio su “Fonti Rinnovabili in Italia e in Europa, verso gli obiettivi al 2020″ in cui ha comparato i dati dei 28 membri UE rispetto ad alcuni target vincolanti da raggiungere entro la fine di questo decennio (Direttiva 2009/28/CE) e alle traiettorie stabilite in sede nazionale (obiettivi settoriali non vincolanti stabiliti dal Piano di Azione Nazionale per le Energie Rinnovabili).

Nel 2016, il 17,41% dei consumi energetici in Italia sono stati soddisfatti da FER, fonti energetiche rinnovabili. Dato pressoché stabile dal 2014 quando l’Italia è stato il primo Paese tra i “grandi energivori” ad aver raggiunto l’obiettivo 2020 fissato dalla Direttiva 28 del 2009. Oggi, la media UE è del 17,04% con 11 Paesi ad aver già centrato il target.

I DATI NEI SETTORI ELETTRICO, TERMICO E TRASPORTI

Molto bene il settore elettrico, con oltre il 34% dei consumi coperti da energia verde, circa 5 punti in più rispetto alla media europea. Tra i grandi Paesi, in questo ambito fa meglio di noi solo la Spagna. Sovrapponibili alla media degli altri Stati membri le performance nel settore termico e nei trasporti: rispettivamente 18,88% e 7,24%. Per i trasporti, la Direttiva 29 pone un target del 10% al 2020: ce la dovremmo fare.

Se si guarda l’andamento storico, i consumi italiani da FER passano dai 10,7 Mtep del 2005 ai 21,1 Mtep del 2016 (su un dato complessivo europeo di 195 Mtep). Poco meno del doppio. In termini assoluti un aumento più significativo lo fa registrare solo la Germania che nell’arco di 11 anni ha aumentato i consumi di energia pulita di 18,1 Mtep.

Nello stesso periodo i consumi finali lordi di energia sono calati del 14%, da 141 a 121 Mtep. Una riduzione dovuta principalmente a tre cause: crisi economica, maggiore efficienza, fattori climatici. L’andamento complessivo fotografa una crescita marcata dei consumi da FER nel triennio 2011-2013 e una crescita molto più modesta tra il 2014 e il 2016, accompagnata da un leggero aumento dei consumi trainato dalla ripresa economica.

Tra le fonti elettriche, oltre al ruolo storicamente predominante dell’idraulico, crescono per peso specifico il fotovoltaico, le bioenergie e l’eolico. Le rinnovabili termiche coprono il 50% dei consumi totali da energia green grazie soprattutto agli impieghi di biomassa solida per il riscaldamento e alla notevole diffusione di apparecchi a pompa di calore. Nei trasporti, infine, il grosso dell’energia generata da rinnovabili è dovuto all’utilizzo dei biocarburanti (che incidono per il 76%). In particolare quelli incentivati dal meccanismo double counting ottenuti a partire da rifiuti, residui e sottoprodotti industriali.