Rinnovabili: un 2015 da record

Il 2015 è stato un anno record per gli investimenti in rinnovabili: senza considerare i grandi progetti idroelettrici, l’energia verde ha raccolto finanziamenti per 285,9 miliardi di dollari (256 miliardi di euro), più 5% rispetto al 2014 e più 3% rispetto al precedente record del 2011 (278,5 miliardi di dollari). Nello stesso anno gli investimenti in energia prodotta da carbone e gas si sono fermati a 130 miliardi di dollari, meno della metà, e questo nonostante il drastico calo nei prezzi dei combustibili fossili. Il dato è presente nell’annuale rapporto Global Trends in Renewable Energy Investment redatto dall’UNEP in collaborazione con Bloomberg New Energy Finance.

Il record negli investimenti si è tradotto in 134 GW di nuova potenza installata, il 53,6 % di tutta la nuova potenza installata a livello globale. A catalizzare l’attenzione di investitori pubblici e privati sono soprattutto solare fotovoltaico e eolico con rispettivamente 161 e 110 miliardi di dollari investiti (+12% e +4%). Tutti gli altri settori considerati (biomasse e termovalorizzatori, piccolo idroelettrico, biofuel, geotermia, energia marina) registrano invece una diminuzione degli investimenti.

Per la prima volta, inoltre, sono i paesi classificati come “in via di sviluppo” a fare la parte del leone investendo complessivamente 156 miliardi di dollari, il 19% in più rispetto al 2014, mentre i paesi sviluppati hanno investito 130 miliardi di dollari, l’8% in meno rispetto al 2014, nonché il dato più basso dal 2009. La Cina è di gran lunga il maggiore investitore nel settore: i suoi 103 miliardi di dollari costituiscono un terzo nel totale, più 17% rispetto al 2014 e una serie storica in continua crescita. Seguono, molto distanziati, gli Stati Uniti con 44 miliardi e poi Giappone, Regno Unito, India, Germania e Brasile. Il dato europeo è il più basso dal 2006, con 48,8 miliardi di dollari, in calo del 21 % rispetto l’anno precedente: il picco è stato raggiunto nel 2011 con oltre 120 miliardi di dollari di investimenti. L’Europa ha tuttavia fatto registrare un investimento record nell’eolico offshore: 17 miliardi, +11 %.

Nonostante gli imponenti investimenti in rinnovabili e la nuova potenza installata, bisogna ricordare che l’energia effettivamente prodotta dalle fonti rinnovabili è ancora una piccola parte di quella immessa in rete a livello globale: il 10,3 % (più del 20% se si considerano anche le centrali idroelettriche). Una percentuale piccola che ha contribuito a ridurre le emissioni di Co2 di 1,5 miliardi di tonnellate, ma che è ancora insufficiente alla luce degli obiettivi della Cop21, come ricorda il Segretario Generale dell’Onu: “Per contenere l’aumento globale delle temperature entro i 2 gradi e puntare all’obiettivo di 1,5 gradi – scrive Ban Ki-moon – dobbiamo immediatamente spostarci dai combustibili fossili. L’energia da fonti rinnovabili aumenta, ma non abbastanza velocemente per soddisfare la domanda. Per uno sviluppo del settore energetico che sia in linea con l’obiettivo delle emissioni zero nella seconda metà del secolo, sarà necessario ridurre o lasciare al minimo la potenza da centrali alimentate da combustibili fossili”.

A cura della Redazione