Riscaldamento degli edifici: arrivano i requisiti Ecodesign

13 e 14 ottobre 2014 il Comitato di regolazione della direttiva Ecodesign (125/2009) della Commissione europea ha approvato i regolamenti che fissano i requisiti minimi di progettazione  e di messa in commercio sia delle caldaie (lotto 15) che delle stufe e dei caminetti a combustibile solido (lotto 20). I due provvedimenti andranno ora all’approvazione del Parlamento europeo. Questi regolamenti sono attesi da tempo: nell’autunno dello scorso anno gli Stati membri non riuscirono a trovare una maggioranza in grado di approvarli.

Si tratta di un passaggio di particolare importanza per l’Italia. E in particolare per l’inquinamento dell’aria del bacino padano, su cui grava anche una procedura di infrazione per il mancato raggiungimento degli standard di qualità dell’aria: i requisiti posti costituiscono un riferimento importante per i provvedimenti nazionali che il Ministero dell’ambiente si accinge a varare. Infatti, oltre a fissare requisiti minimi di efficienza energetica, i regolamenti limitano, per gli apparecchi interessati, le emissioni di particolato, di CO, di composti organici e di ossidi di azoto.

L’aspetto negativo di questo passaggio legislativo è l’elemento temporale: la data di entrata in vigore dei provvedimenti è il gennaio 2020 per le caldaie e il gennaio 2022 per le stufe e i caminetti. Troppo in là calcolando l’urgenza di risanamento delle aree più inquinate. Certo, il traguardo indica la rotta e, in presenza di una sollecitazione dal basso e di amministrazioni locali lungimiranti, potrebbe portare a risultati positivi anche prima della data di entrata in vigore. Ma, di fronte alla misura del rischio legato ad esempio alle polveri sottili, apparirebbe di gran lunga preferibile anticipare l’entrata in vigore dei provvedimenti.

Proprio in questa direzione la nostra delegazione, con grande apprezzamento della Commissione, si è adoperata sollecitando una adozione anticipata del provvedimento delle stufe e dei caminetti e scongiurando all’ultimo istante uno slittamento al 2024, che sarebbe stato votato anche dalla Germania. Tra l’altro entrambi i provvedimenti hanno avuto il voto contrario di Berlino, rivelando le difficoltà del negoziato con i tedeschi nei casi in cui non si adottando i loro standard.

E’ infine interessante evidenziare la sinergia tra questi provvedimenti e il Bando di gara per progetti di ricerca, attuativo del Piano triennale della ricerca del sistema elettrico nazionale 2012-2014, dove il Ministero dello sviluppo economico ha previsto, a supporto dello sviluppo delle imprese italiane, una specifica linea di attività proprio per la combustione della biomassa.

Di Roberto Moneta