Synbiose, progetto di gassificazione della biomassa

È stato presentato a dicembre Synbiose, un impianto di cogenerazione – la produzione simultanea di energia elettrica e termica mediante un unico impianto – alimentato dalla gassificazione della biomassa di origine vegetale. L’iniziativa, cofinanziata dalla Cassa dei servizi energetici e ambientali (Csea), vede come capofila Siram by Veolia, attualmente responsabile dei servizi di gestione e manutenzione degli impianti tecnologici del Campus dell’Università degli studi di Parma e Ferrara. Il progetto nasce dalla collaborazione tra Siram by Veolia, il Centro interdipartimentale per l’energia e l’ambiente dell’Università di Parma, il dipartimento di Ingegneria dell’Università di Ferrara, e ha preso avvio nel febbraio 2017.

SYNBIOSE: COGENERAZIONE DA BIOMASSA

Synbiose prevede l’installazione sia di un sistema di gassificazione di cippato di biomassa lignocellulosica e cogenerazione di potenza elettrica di circa 125 kW che di un sistema sperimentale di potenza elettrica di 20 kW presso la centrale tecnologica del Parco Area delle Scienze (Campus dell’Università degli Studi di Parma) “in modo di testare le ore di funzionamento e l’operatività del sistema, per arrivare a una diminuzione dei costi di esercizio e avere più efficienza”, chiarisce Mirco Faè, project engineer e responsabile della parte scientifica. “Attualmente questo tipo di impianti è infatti poco utilizzato proprio per gli alti costi di gestione, per le diseconomie”.

“Obiettivo del progetto Synbiose è portare a maturazione la tecnologia della cogenerazione di piccola taglia alimentata da syngas (gassificazione della biomassa) in modo che possa rappresentare per il settore terziario, e non solo, un’alternativa rinnovabile all’utilizzo di fonti fossili per il soddisfacimento dei fabbisogni di energia elettrica e termica”, aggiunge Faè.

Il syngas è un gas composto principalmente da idrogeno e monossido di carbonio, e in parte minore da metano e acqua, che si forma a seguito della combustione della biomassa con una ridotta quantità di aria. Il syngas prodotto e opportunamente filtrato viene utilizzato come combustibile per il motore cogenerativo, producendo energia elettrica per l’immissione nella rete nazionale ed energia termica per il teleriscaldamento del Campus.Parallelamente all’impianto principale in funzione con continuità, è installato anche un impianto pilota (un mini gassificatore) da circa 20 kW elettrici.

DAL CIPPATO AGLI SCARTI AGRICOLI

“Grazie alla collaborazione con l’Università – precisa Faè – la compagine avrà l’opportunità di sviluppare prove sperimentali su nuove specie arboree da cui estrarre la biomassa di origine vegetale e di monitorare le prestazioni per la creazione di modelli matematici e fluidodinamici in grado di migliorare ulteriormente questa tecnologia in termini energetici, economici e ambientali. Ora si utilizza principalmente cippato – aggiunge il project engineer – ma, per esempio, si potranno usare scarti agricoli”.

La gassificazione di biomasse integrata con cogeneratori di piccola taglia è ancora scarsamente diffusa. Nel tentativo di superare gli ostacoli legati soprattutto ai numeri ridotti, il progetto Synbiose si pone principalmente l’obiettivo di costituire una piattaforma di conoscenze ed esperienze che possa fungere da base per la diffusione di questa tecnologia. In secondo luogo, punta a fornire strumenti e linee guida sia per l’esercizio ottimale e la manutenzione efficiente di questa tipologia di produzione di energia da biomasse, sia per la riprogettazione ottimizzata dei suoi componenti.

“Questo tipo di impianto potrà essere utilizzato per le piccole reti di riscaldamento urbano – conclude Faè – per esempio nelle piccole comunità montane. Ma anche nei siti industriali dove grazie alla gassificazione della biomassa di origine vegetale si potrà produrre energia termica ed elettrica, garantendo una riduzione dei costi di gestione e la sicurezza degli approvvigionamenti”.